SCRIPTA MANENT - 24/05/2010

Sei di destra? …di sinistra? Oppure semplicemente perbene? - Un saggio di Fabrizio de Luca Ciampicone

DI CIAMPICONE

Spesso troppo spesso nel corso della mia vita ho assistito a generalizzazioni.

Un malvezzo forse italiano quello di giudicare l’operato di una qualsivoglia persona non in base alle azioni e pensieri, bensì al pensiero politico della persona stessa.

Fin da piccolo, e parlo di tenera età …5 o 6 anni, ho cercato di discernere in ogni mia scelta e simpatia il BENE dal MALE. Ancora ricordo , a fine anni ’60, un ceffone dato da mio padre solo perché ero intervenuto in una discussione tra adulti sulla guerra del Vietnam.



Ho sempre vissuto male le mie amicizie e le mie frequentazioni trasversali. A volte la sentivo una colpa , una sorta di tradimento parlare ed uscire con un amico di destra mentre il giorno prima avevo conversato con un altro di sinistra.

Adesso che sono un 46 enne voglio che per me questo “modus vivendi” sia un vanto e non una vergogna.



Sono giunto a pensare che ci siano dei concetti universali e che questi siano riconducibili al bene oppure al male senza essere legati per forza solo ad uno schieramento politico, ad una religione oppure ad un gruppo sociale.



Cos’è di destra oppure di sinistra? Per me esistono idee che fanno di un uomo una grande persona oppure un essere abietto.



Non trovate che la giustizia sociale, la difesa e la tutela del cittadino, la garanzia di dare al popolo certezze come una abitazione ed uno stipendio dignitoso siano concetti universali? Io dovrei forse appoggiare politicamente colui che idealmente è vicino ad un mio utopico ideale politico oppure chi si propone per migliorare la vita della collettività?

Politica…dovrebbe essere per definizione l’impegno e le azioni messe in essere per il bene della Polis ovvero dello Stato e dei suoi abitanti.

Ecco perché a 46 anni sono confuso e schifato da tutto il panorama politico tradizionale, che , tranne rarissime eccezioni, propone solo una parvenza di interesse sociale per tuffarsi, in realtà, nell’egoistico interesse personale e di “lobby”.

Sarò un inguaribile romantico, un antagonista del potere arrogante e costituito , sia esso uno stato e il suo governo, una amministrazione lavorativa oppure una comunità religiosa.



Ben venga, come spero, chi con un forte impegno e lavoro desterà di nuovo non solo i voti ma anche il CUORE della collettività.

Quindi a me non interesserà più se il mio interlocutore possa essere di destra, di sinistra, cattolico o mussulmano… lo giudicherò non dalla sua fede ne dalla sua tessera di partito ma dalla bontà delle sue azioni.

Per me è importante che tu sia una persona perbene.