SCRIPTA MANENT - 05/02/2010

Morgan matto da legare (non il film di Karel Reisz del ‘66).

DI CIRO


Diciamocelo: so’ argomenti frivoli, leggeri, non determinano destini! Ovviamente parlo del (buon!?) Morgan “matto da legare” (brillante film inglese del ’66 diretto da K. Reisz che consiglio di vedere e che addirittura ha punti di contatto col Nostro, vedi p.s. trama) e della sua intervista al periodico Max di febbraio: 2-ore-2 di registrazione con la conseguente esclusione da Sanremo da parte di politici e non. Ma c’è da scommetterci: se ne parlerà a bizzeffe. Allora sì, divertiamoci anche noi, parliamo e stra***, un po’ di sano distoglimento dal precario grigio quotidiano fa pure bene... Intanto due considerazioni due:



1) Essendo un “non-credente” al caso, dico che mi puzza un po’ l’intervista pronta da mesi e uscita a pochi giorni dal famoso festival; solitamente i personaggi pubblici conoscono e autorizzano dopo aver letto/ascoltato il pezzo che li riguarda e che verrà pubblicato (come sottolineato dal Buon Emilio di RadioRock.)

2) Conseguenza al p. 1, penso che l’ex Bluvertigo o voleva darsi un plus di pubblicità (peraltro indicato tra i favoriti ma in questo caso si è danneggiato da solo) oppure è l’escamotage per un tardivo pentimento circa la partecipazione al più tradizionale e classico delle rassegne canore (etimol. da cani). Se vogliamo un tardivo ripensamento! Quasi a dire: “Mi buttano fuori. Evito Sanremo. Mi conservo quella parte di giovani (sopravvissuti) che mi segue. Mi faccio un sacco di pubblicità. Aumento le vendite del prossimo CD." Un po’ di paraculaggine bisogna metterla in conto e… ci può stare, ci può stare: è il “loro” mestiere!



Ma che avrà detto mai? Che se “crakka” de coca ogni giorno ma – badaben badaben – non per sballarsi: nooo! Come antidepressivo: lui non “pippa”, nun se sfonna le narici… lui fuma solo robba pura! Lui ci tiene alla salute!!! La faccenda però legata alla depressione scaturita all’indomani del suicidio del padre è più seria e si deve rispetto. Poi ha ritrattato dicendo che si riferiva al passato, che le sue parole sono state strumentalizzate, che certamente – come vuole la vulgata dominante – bisogna esser contrari ad ogni uso di droga perché… e-ti-ti-e-ti-ti… Poi finalmente il Nostro ci ha spiegato cos’è la cattiveria… “… intesa come sete di potere, di numeri, di soldi e pubblicità. Un capitalismo sfrenato che ha perso di vista qualsiasi senso dell’esistere. Ha fatto cose cattive anche contro di me, lo sai? Ora che Berlusconi ha infarcito la Rai di scagnozzi, la De Filippi comanda pure lì!” Ammazza ahò che discorso: un bel comunismo d’altri tempi! Ma anche un po’ da Chiesa moderna, tirata verso il sociale, alla Ratzinger! Ma le perle di saggezza potrebbero anche essere state declamate da Pippo Baudo! Insomma l’intervista gli è stata carpita, lui è la vittima!



Ma che avrà detto mai! Per una strana associazione di idee ho collegato la sua partecipazione sanremese ai quei “famosi” che vanno sull’isola, per soldi e rilancio d’immagine. Ma nel panorama musicale italiano, che cosa rappresent-a/ato Morgan? Quali indelebili segni ha lasciato ai posteri? Un po’ il 1° disco dei Bluvertigo, poi le cover (dignitose quelle di De Andrè), X-Factor (su un format non suo)… Aridiciamocelo: robetta… Oddio nun se po’ dì che ciaresta la madama! Due pertinenti aforismi: “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca” (Andreotti); “Certi uomini sono un culo, altri un culo senza musica” (SATIE).



p.s. (trama film) - Morgan Delt è un pittore filocomunista ossessionato dai gorilla. L’uomo, appena tornato a Londra, è disperatamente innamorato della sua ex-moglie, la bella Leonie, che è in attesa del divorzio per sposare il suo nuovo fidanzato. Ma Morgan non ha intenzione di perdere l’amata Leonie e fa di tutto per riconquistarla, provocando un grande scompiglio con il suo comportamento stravagante e imprevedibile.



Ciro