SCRIPTA MANENT - 31/01/2010

Magnetismo animale

LETTERA DI PAOLO NORI

Caro Mario,
ero lì che stavo cominciando a scriverti, volevo dirti che non capisco il motivo del tuo pessimismo in un momento che Alvise ci sta risolvendo i problemi forse sottovaluti il target, ti avrei scritto, che a te le storie della Russia di Tano Cariddi di Toto Cutugno forse a te ti sembrano poco interessanti per via che quando facevamo l’università le hai raccontate e sentite raccontare tante di quelle volte, che quando facevamo l’università tutte le volte che andavamo da qualche parte che c’era della gente che non ci conosceva dopo di solito succedeva sempre che a un certo punto una qualche figa, attratta dal nostro magnetismo animale si avvicinava cercava di attaccare bottone E voi, cosa studiate? chiedeva, Studiamo russo, rispondevamo, Russo? diceva lei. Eh, russo. Ma dài, diceva la figa, ma che interessante, oh, chiamava la gente si rivolgeva anche agli altri, loro studiano russo? Russo? si giravano gli altri si fermavano nei loro discorsi Ma dài, dicevano, Ma che interessante, Ma lo parlate, anche? Ma ci siete stati, in Russia? Ma non c’è freddo? Ma cosa si mangia? Che allora noi, ti avrei ricordato, se le prime volte questo interesse per la millenaria cultura russa era una cosa che ci faceva piacere, che c’era scappata anche qualche fiondata, che te Pensa, dicevi, ci son quelli che vanno in Russia, per fiondare, a noi ci succede che grazie al fatto che siam stati in Russia fondiamo in Italia se le prime volte era anche piacevole, ti avrei ricordato, dopo però dopo due o tre anni di questo andiamo io mi sarei ricordato che ci eravamo un po’ rotti i maroni, di parlar sempre delle stesse cose, e che a un certo punto quando ci chiedevano Ma non c’è freddo? Freddo in Russia? rispondevamo, Ma cosa dici? Nelle stagione delle piogge tirano i monsoni siberiani non c’è freddo c’è il clima continentale come in pianura padana con in più i monsoni siberiani, gli dicevamo. E che quando ci chiedevano cosa mangiano i russi noi I bambini, rispondevamo, ti avrei ricordato, e che in generale erano buoni, dicevamo, te dicevi che soprattutto gli uzbechi e i georgiani, ti piacevano, A me piaccion di più gli armeni son più delicati, dicevo io. Solo, ti avrei detto poi dopo, la gente non si scoraggiava neanche dirgli che in Russia c’era caldo che si mangiavano i bambini Ma davvero? dicevano, Ma che interessante. Allora mi sarei ricordato che gli ultimi anni quando alle feste le fighe, attratte dal nostro magnetismo animale si avvicinavano e ci chiedevano Ma voi, cosa studiate? noi una volta avevano anche detto Noi non studiamo. Davvero? E cosa fate? Facciamo i facchini. I facchini? Eh, i facchini. Ma dài, aveva detto la figa quella volta lì, mi sarei ricordato, ma che interessante oh, aveva chiamato la gente si era rivolta anche agli alri, loro fanno i facchini! I facchini? Si eran girati gli altri si eran fermati nei loro discorsi Ma dài, avevan detto, ma che interessante, Ma esistono ancora? Ma ci siete già stati, a far dei traslochi? Ma non c’è freddo? Ma cosa mangiano, i facchini? Allora poi dopo, ti avrei scritto poi dopo, abbiamo imparato le ultime feste degli ultimi tempi dell’università in Italia quando la figa, attratta dal nostro magnetismo animale si avvicinava chi chiedeva Ma voi, cosa studiate? Economia e commercio, rispondevamo. Ah, scusate, diceva la figa.