SCRIPTA MANENT - 23/02/2009

Sanremo? “NI” grazie!

DI CIRO

Partiamo da una premessa: Sanremo bisogna vederlo (almeno sentire tutte le canzoni) per criticarlo! Le canzoni di Zanicchi, Tricarico e Niccolai & Di Battista sono interessanti? Eliminate! Marco Carta ha vinto grazie ai pischelli di “Amici” (con rispetto parlando) che hanno inviato una marea di sms. Ma credo che il vincitore morale è Povia (Sal Da Vinci è l’esatto contrario del più noto Leonardo e pure clone di D’Alessio...) Non si tratta qui di pro o contro l’omosessualità, ma il suo modo di proporsi: la provocazione è sempre utile, perché appunto provoca, stimola, fa reagire, riflettere, comunque posizionare. Quelli dell’arcigay sono per i diritti dei “diversamente gustibus sessuali” e per la libertà di espressione, poi fanno la guerra a quella che è solo una canzone e non vogliono che canti: bell’esempio di coerenza e di democrazia (eh sì scusate l’ho detto la parolaccia!) Qualcuno dirà che il Povia “ce marcia pe’ fa cassa…” E allora? Uno non fa quel mestiere solo per ricevere pacche sulle spalle.

Alcuni punti da sottolineare:

porta una canzone poco sanremese per tema e struttura, che assomiglia a un rap melodico e ben dosato nel ritmo, il ritornello è di quelli che rimane e si canticchia mentre si fa la barba o ci si lava i denti (no, ho detto una cazzata!);

alla 3^ riproposta sul palco addirittura solo chitarra senza orchestra (unico in gara) e poi la scena, durante la canzone, dei due sposi che si baciano… Sì è un po’ demodè e un po’ retrò (ma-che-vordì?), quasi banale, però è forte. Anche qui, sono certo, provocherà il livore dell’arcigay;

il fatto che in tutte le serate non dice una parola dopo le tante dette da tanti prima del festival. Fa parlare i cartelli che lascia sul palco a fine esecuzione con massime forse un po’ scontate, ma come dicevano gli antichi “ripetita juvant”. Ne farei uno riassuntivo di quelli che ha lasciato: “non prendetevi troppo sul serio, perché nessuno conosce in fondo un altro uomo, cerca la serenità più della felicità”.

Per ultimo vorrei parlare un po’ anche della musica della canzone. Infatti per me nella triade musica-testo-arrangiamento il primo aspetto è il più importante. Io mi diletto un poco, senza pretese per carità, a suonicchiare il piano. Ebbene ho trovato e provato gli accordi e le note: tanto banale vi assicuro la song non è. Certo una volta trovata la melodia sembra facile, ma a parte il riuscito ritornello vi sono interessanti variazioni dell’inciso con scale e crescendi di note a intervalli di 2^ e 3^ (in tutto ne conto tre). Non sono un esperto, ma dilettarsi a studiare la struttura aiuta ad apprezzare più il lavoro.

Finisco davvero: critici e giornalisti in tv lo incalzavano con domande e insinuazioni impertinenti per immaginabili motivi , ma mi è piaciuto come ha reagito: non s’è scomposto più di tanto, pur rispondendo a tono e garbatamente. Di questi tempi in TV è oro colato! Ma è proprio questo che fa incazzare facilmente la gente: che tu non ti incazzi facilmente!!!



Ciao Emilio ciao a tutti.