SCRIPTA MANENT - 03/02/2009

Quando Prince Faster va in fissa ti manda per giorni la stessa traccia...

DI TYLER DURDEN

Quando Prince Faster va in fissa ti manda per giorni la stessa traccia. Ora è in fissa per "prima campanella" di Yugo in incognito.
Ogni volta mi fa ripensare ad una storia che non dimenticherò mai. Facevo le elementari, e frequentavo una scuola cattolica, con suore per maestre. La classe era di 45 alunni, e la suora se la cavava benissimo. Aveva una bacchetta di cinque-sei metri, arrivava tranquillamente sulle mani di quelli all'ultimo banco. Picchiava forte e non le risparmiava a nessuno. E' incredibile, volevo bene a quella maestra, però sicuramente non mi ha fatto diventare un cattolico praticante. Ogni tanto riorganizzava le posizioni nei banchi degli alunni, magari accostando uno bravo ad una capra. E un giorno conobbi Enza.
Enza era una ragazza che non studiava o non ci arrivava molto, chiacchierava continuamente e prendeva un sacco di schiaffoni. Il livello di preparazione veniva commisurato agli schiaffi. Un ragazzo che diventò uno dei miei migliori amici, non riusciva a dire "insalata". Era un ragazzo di campagna. Avrà impiegato l'intera prima e seconda elementare. Almeno 3 volte a settimana la suora davanti a tutti gli chiedeva: << prova a dire insalata >>. E lui: << inzalata! >>, e via agli schiaffi.
Ma torniamo ad Enza. Non avrei nulla di particolare o interessante da raccontare, tranne che mi prendevo schiaffi dalla suora perchè lei parlava continuamente e io ogni tanto dovevo rispondergli. Un giorno tira fuori un bellissimo astuccio, pieno di pennarelli e pastelli e comincia a disegnare. E io mi dicevo: è identico al mio. Sto per dirglielo prendendolo e non lo trovo nella borsa, l'avrò lasciato a casa. Ma a casa non c'era.
Il giorno dopo, ricordandomi di aver scritto il nome sull'astuccio gli indico dove, ma il nome è cancellato con la penna e lei nega spudoratamente. Io non potevo crederci, restai impassibile e incredulo per la faccia da culo della tipa. L'astuccio non me lo avrebbe ridato. Fare casino in classe sarebbe stato schiaffoni, allora stufo me la canto con mia nonna (i miei avevano altro da fare). Il giorno dopo, suona la campanella di fine lezione, usciamo tutti in fila, c'è mia nonna con la maestra, si parlano, la maestra si avvicina ad Enza, gli tira due cartoni spaventosi davanti a tutti e gli dice: << restituisci l'astuccio ad Alessandro! >> e lei: << Maestra, lo aveva lasciato sul banco, l'ho preso per ridarglielo domani! >>. Mette la mano nella cartella e tira fuori un astuccio, di quelli morbidi, blu, di quelli che contiene genericamente le penne, la gomma... Mi aveva rubato anche l'altro astuccio! MALIMORTACCI TUA!
Sconvolto, senza fiato, incredulo, prendo l'astuccio, dico a mia nonna che è tutto sistemato. L'astuccio era ormai suo.