SCRIPTA MANENT - 22/04/2008

Una storia

DI DANIIL CHARMS


"Ecco", disse Vanya mettendo il suo taccuino sulla scrivania, "Cominciamo a scrivere una storia"

"Va bene", disse Lenochka sedendosi

Vanya prese una matita e scrisse:

"C'era una volta un re…"

Poi si mise a pensare e alzò gli occhi verso il soffitto.

Lenochka sbirciò nel taccuino e lesse quel che aveva scritto Vanja.
"Una storia del genere è già stata scritta " disse Lenochka.
"Come fai a saperlo?" domandò Vanya.
"Lo sò perchè l'ho letta" disse Lenochka.
"Di cosa parlava questa storia?" domandò Vanya.
"Bene, era la storia del re che stava bevendo del the con una mela e improvvisamente cominciò a soffocare, la regina cominciò a picchiarlo sulla schiena per fargli sputare il pezzo di mela. Il re pensò che la regina lo stesse picchiando e la colpì sulla testa con un bicchiere. Allora la regina si arrabbiò con il re e lo colpì con un piatto. Ma il re colpì la regina con una scodella. Ma la regina colpì il re con una sedia. Ma il re si alzò e colpì la regina con un tavolo. Ma la regina sbattè una mensola della cucina sul re. Ma il re uscì da sotto la mensola della cucina e lanciò una corona contro la regina. Allora la regina afferrò il re per i capelli e lo lanciò fuori dalla finestra. Ma il re rientrò nella stanza passando dall'altra finestra, prese la regina e là infilò nel forno. Ma la regina salì sul tetto passando attraverso il camino, poi scese nel cortile lasciandosi scivolare lungo il parafulmine e rientrò nella stanza passando dalla finestra. Proprio mentre il re stava accendendo il fuoco nel forno per bruciare la regina. La regina arrivò di nascosto alle spalle del re e gli dette una spinta. Il re cadde nel forno e bruciò. Questa è la fine della storia," disse Lenochka.
"E' una storia davvero stupida," disse Vanya. "Io stavo per scrivere una storia totalmente diversa".
"Beh, perchè non lo fai?" disse Lenochka.
Vanya prese una matita e scrisse:
"C'era una volta un bandito..."
"Aspetta!" gridò Lenochka. "una storia del genere è già stata scritta!"
"non lo sapevo," disse Vanya.
"Come sarebbe," disse Lenochka, " Avrai sentito la storia del bandito che stava scappando dalle guardie, cercò di saltare a cavallo, ma cadde dall'altro lato e sbattè al suolo. Il bandito imprecò e cercò di salire di nuovo a cavallo, ma anche stavolta il suò salto fù inaccurato, così cadde al suolo dall'altro lato del cavallo. Il bandito si rialzò, agitò il suo pugno chiuso, saltò sul cavallo e di nuovo volò oltre e cadde al suolo. Allora prese una pistola dalla sua cintura, sparò un colpo in aria e saltò sul cavallo con tanto vigore che di nuovo volò oltre e collassò al suolo. Allora il bandito si strappò il cappello dalla testa, si mise a ballarci intorno e di nuovo saltò sul cavallo, e di nuovo volò oltre, collassò al suolo e si ruppe una gamba. Il bandito zoppicò verso il cavallo e lo colpì sulla fronte con un pugno. Il cavallo fuggì via. Nel frattempo le guardie arrivarono con i loro cavalli, catturarono il bandito e lo portarono in prigione".
"Bene, non scriverò una storia su un bandito allora," disse Vanya.
"Ma su di chi allora?" Chiese Lenochka.
"Scriverò la storia di un fabbro," disse Vanya.
Vanya scrisse:
"C'era una volta un fabbro..."
"Anche una storia come questa è già stata scritta!" urlò Lenochka.
"Cosa?" disse Vanya posando la matita.
"Certamente," disse Lenochka. "C'era una volta un fabbro. Un giorno egli stava forgiando un ferro di cavallo e agitò il martello con tanta energia che la testa del martello sguisciò via dal manico, la testa del martello volò fuori dalla finestra, uccise quattro piccioni, colpì la torretta di controllo anti incendi, rimbalzò di lato, ruppe il vetro della finestra della casa di un maresciallo dei vigili del fuoco, volò sul tavolo dove il maresciallo dei vigili del fuoco e sua moglie erano seduti, trapassò il muro della casa del maresciallo dei vigili del fuoco e volò fuori in strada. Quì piegò verso terra il palo di un lampione stradale , picchò contro un venditore di gelati e colpì la testa di Karl Ivanovich Shusterling, il quale si tolse il cappello un minuto per controllare il retro della sua testa. dopo essere schizzato via dalla testa di Karl Ivanovich Shusterling, la testa del martello rimbalzò all'indietro, colpì di nuovo il venditore di gelati, fece cadere dal tetto due gatti che stavano litigando, fece ribaltare una mucca, uccise quattro passeri e schizzò di nuovo nella bottega del fabbro e rientrò nel suo manico, che il fabbro stava impugnando con la mano destra. Tutto questo era accaduto così in fretta che il fabbro non si era accorto di niente e continuò a forgiare il ferro di cavallo".
"Beh, dato che una storia su di un fabbro è già stata scritta, scriverò una storia su di me," disse Vanya e scrisse:
"C'era una volta il bambino Vanya..."
"La storia su Vanya è già stata scritta," disse Lenochka. "C'era una volta il bambino Vanya, e un giorno arrivò a..."
"Aspetta," disse Vanya. stavo per scrivere una storia su di me".
"Anche una storia su di te è già stata scritta", disse Lenochka.
"Questo non è possibile!" disse Vanya.
"ti stò dicendo che è stata scritta, " disse Lenochka,
"Dov'è allora?" Vanya era sorpreso.
"Compra il numero 7 della rivista "Chizh" e potrai leggere una storia su di te," disse Lenochka.
Vanya comprò il numero 7 della rivista "Chizh" e lesse esattamente la stessa storia che avete appena letto.

Daniil Charms (1935)