SCRIPTA MANENT - 13/12/2007

L'anticamera, di una razionale ed educata follia

DI DUKE63

Quel senso di
appagamento di stomaco pieno ed alcool in circolo
Quel senso di
tensione momentaneamente distratta
Legittimato dallo stato di
quiescenza di questo sabato
Di un sabato come tanti sabati
Di una
sabato caldo e sornione
Di un sabato che, come tante altre volte, credi
di poter assimilare
Sdraiato ad occhi chiusi con i sensi che cominciano
ad andare
Il caldo che mi avvolge e mi distende
Il sole che cerca di
perforare le palpebre chiuse?
Comodo, ma non molto teso ? teso ..il
telo
Lo sapevo, lo sapevo nel momento in cui lo compravo
Forse riesco a
tenderlo io, con il rischio che si strappi
Di drappi, parlavo di drappi
rossi
E quella armatura, di quel cavaliere, l?armatura?..
Che
probabilmente non riescono a montare in cantiere
Quel ferro, quella
posizione sbagliata
Monto la gabbia e non garantisco la gettata
Fessurazione, eurocodice, montagne di stronzate
Fessure di una casa che
si muove e che respira
Devo continuamente chiudere e sigillare
Per
acqua ed aria che non deve entrare
Per una casa che non riesco a
fermare
Urla, aghi di pino e mosche, il male minore
Minori, Maiori,
bello ma non ci abiterei
E che probabilmente non era un interruttore
Ma serviva installare, come avevo detto, un deviatore
Caldo, che provo
a girarmi
Ma no comodo, sento il ritmico bussare
Non mi mette a mio
agio sentire lo scandire
L?alternanza instabile di questo concentrato
di nebbia
Buio.
No buio
Buio.
Mh. Nuvole, nuvole veloci che oscurano e
rischiarano.
Ad incidere con ancora pi?ocia sull?instabile
alternanza.
Apro occhi, apri occhi.
Vorrei prenderti per mano Duke, e
portarti via da questo mondo.
Da questo tuo non poter pensare lineare
Dall?impossibilitࠣhe hai di non potere fare fluire.
Da questo mondo e
da questo tuo stato, che ti portano via...
Portarti via da questa che
leggo come ... anticamera
Anticamera, di una razionale ed ordinata
follia.