SCRIPTA MANENT - 09/11/2007

Un passo di Thomas Bernhard

POSTATO DA: ALESSANDRO D'ALESSANDRO

Lo avete voluto tutti un governo socialista, dissi, ma adesso potete rendervi conto che proprio questo governo socialista ha dilapidato tutto, la parola dilapidato l’avevo deliberatamente accentuata più di tutte le altre parole e non mi vergognai affatto di averla usata, anzi la ripetei varie volte ancora in relazione alla bancarotta dello Stato provocata da questo nostro governo socialista, e aggiunsi che il Cancelliere, cioè il Leader, era un uomo volgare, scaltro e rapace, che si era servito del socialismo come strumento per soddisfare la sua perversa brama di potere, e così aveva fatto tutto il suo gabinetto, dissi, costituito da uomini solo avidi di potere, infami e senza scrupoli, per i quali lo Stato, con cui si identificano, è tutto, mentre il popolo, che hanno il compito di governare, non è assolutamente niente. Io sono parte di questo popolo e lo amo, ma con questo Stato non voglio avere niente a che fare, dissi. Mai, in tutta la sua storia, il nostro paese era caduto così in basso, dissi, mai in tutta la sua storia era stato governato da gente più abietta e dunque più insulsa e ottusa. Ma il popolo è sciocco e ignorante, dissi, ma il popolo è troppo debole per mutare uno stato di cose come questo, e vuole farsi abbindolare proprio da gente rapace e avida di potere come quella che ora ci governa. E’ probabile che anche con le prossime elezioni nulla muti in questo deplorevole stato di cose, dissi, dal momento che i nostri connazionali sono gente che dimentica subito e che si abitua a qualsiasi cosa, anche al pantano nel quale sono ormai immersi da più di un ventennio. Che popolo sciagurato, dissi. E soprattutto i nostri connazionali si fanno ancora abbindolare dalla parola socialismo, anche se non c’è chi non sappia che la parola socialismo ha perso il suo valore. I socialisti non sono più socialisti, dissi, i socialisti di oggi sono i nuovi sfruttatori, gente falsa e bugiarda! (Thomas BERNHARD, Il soccombente, La biblioteca di Repubblica,1983, pp. 114/5. N.B.: le parole in grassetto o sono aggiunte o sostituiscono solo un’altra parola col solo fine di attualizzare un testo ormai vecchio di un quarto di secolo.)