PRIMA PAGINA - 09/05/2012

Finanziamenti

DI UGO CORNIA

Io questa mania continua di indignarsi non la capisco. Secondo me è sempre il solito misto di scarso spirito imprenditoriale (cioè poi in definitiva, detto in parole molto chiare, la solita poca voglia di lavorare) e di vantata superiorità morale (che io non so neanche che cosa significhi). Allora, abbiamo visto che in questi ultimi dieci anni ci sono delle attività che producono ricchezza e altre no, per esempio fare automobili va un po’ male, fare pannelli solari va un po’ meglio, però abbiamo visto che l’unica forma di impresa che ha dei guadagni del 400%, in certi casi anche molto di più, è fare un partito: bene, vuoi fare dei soldi? Hai voglia di lavorare? Non sei obbligato a metter su una fabbrica di automobili (che è un impegno grosso e promette guadagni scarsi). Fai anche tu così. Invece di star sempre lì a criticare, e a vantare questa strana superiorità morale, apriti anche tu un partito. Perché secondo me non c’è una legge che vieta di fondare 13 milioni di partiti in Italia. Per esempio io ho un amico che si chiama Carlo Paternò e fa il veterinario, bene, lui può fondare il PCPI (partito CarloPaternista italiano), mentre io potrei fondare il MUC (movimento UgoCornista), ma uno che ancora non so neanche se esista, per esempio Mario Alberto Righini, se esiste potrebbe leggere questo articolo, venire ispirato da questa idea e fondare il MMAR (che è una sigla bellissima). È ovvio che adesso che abbiamo fondato i nostri partiti penseremo anche i programmi e tutte le altre cose (però sono tre partiti che esistono da circa sei o sette minuti, quindi non potete pretendere tutto da subito), e poi quello che volevo spiegare è un’altra cosa, cioè, dal punto di vista imprenditoriale, come si fa a fare i soldi aprendo un partito (a quanto ho capito leggendo articoli qua e là sui giornali). Allora, io adesso telefono a Carlo Paternò, prima gli dicevo “andiamo da Vincenzo a bere una birra?”, mentre adesso gli dico “andiamo da Vincenzo a fare propaganda elettorale?”, lui fa “va bene, andiamo”, visto che il rimborso elettorale sembra che sia 4 x S (dove S è spese effettivamente sostenute) se abbiamo speso 15 euro di birra ne tiriamo già su 60, cioè la nostra impresa politica ha guadagnato 45 euro puliti (esentasse? Non l’ho ancora capito ma immagino di si). Porca miseria, che siamo andati da Vincenzo io in bicicletta e Carlo a piedi, e questo dall’ottica della nostra impresapartito è stato proprio un marone, infatti domani a fare propaganda elettorale da Vincenzo ci andiamo in taxi così spendiamo altri 15 euro, cioè 15 x 4 uguale 60 euro di rimborsi, cioè tiriamo su altri 45 euro. Però mettiamo che siano le nove di sera, abbiamo fatto 4 comizi (cioè bevuto quattro birre medie) e quattro comizi a stomaco vuoto mettono fame. Quindi io propongo a Carlo di andare a fare un altro comizio a dei camerieri e dei cuochi (che sono una parte del nostro elettorato presunto), bene, fanno altri 80 euro a testa di spese elettorali, cioè 360 euro di rimborsi, cioè altri 240 euro per la nostra impresa. Però una compagna elettorale ti strangola, non finisce lì. Lavori giorno e notte, e quindi noi che non siamo da meno, anche se è notte, e ci piacerebbe tanto andare a casa a riposarci, dobbiamo andare in qualche Hotel a fare un comizio anche a due giovani impiegate rumene (22 anni) perché nella nostra campagna elettorale siamo anche sensibili ai problemi delle agenzie per lo sviluppo delle economie dell’est. Fa mille euro di impiegata rumena più 200 di stanza d’hotel. 1200 euro x 4 uguale 4800, meno 1200 uguale 3600. Sono le quattro di notte, finalmente possiamo tornare a casa lasciando le impiegate rumene a dormire nella stanza d’hotel, è stata una giornata faticosa, ma piacevole (soprattutto lo sviluppo dell’est). In un giorno di campagna elettorale (faticoso, l’abbiamo già detto, ma ovviamente fare l’imprenditore non è uno scherzo) se non mi sbaglio abbiamo avuto ricavi di 5280 euro, con 1320 euro di spesa, guadagnandone 3960 (spero esentasse). Secondo me si può fare.