PRIMA PAGINA - 03/02/2009

SOCIAL CARD

POSTATO DA VIVIANA

SOCIAL CARD: ACLI, MOLTISSIME DOMANDE MA SOLO UNO SU 5 HA REQUISITI

(ASCA) - Roma, 28 nov 2008 -

La Social card e' ''nata' da meno 24 ore, ed e' gia' corsa al modulo Isee, l'Indicatore della situazione economica familiare, necessario per dimostrare il reddito complessivo inferiore ai 6000 euro che e' il primo requisito per l'accesso alla ''carta acquisti'' del governo.

Secondo i dati registrati dagli sportelli Caf Acli, e riportati dal Servizio di informazione religiosa della Cei, nella sola giornata di ieri sono state 1600 pratiche Isee inoltrate, senza contare le numerosissime telefonate ricevute.

Ma delle persone che hanno ricevuto la lettera dei ministeri dell'Economia e del Lavoro, solo una su 5 potra' alla fine ottenere l'agognata Social card. Spiegano infatti i funzionari Acli che, delle domande ricevute, se il 60% soddisfa il requisito del reddito, rimanendo cioe' sotto la soglia dei 6000 euro, piu' della meta' (il 52%) resta fuori dalla partita della social card perche' non soddisfa i requisiti dell'eta': o i richiedenti hanno meno di 65 anni o hanno figli con piu' di tre anni.

''Complessivamente - spiegano -, meno di una dichiarazione Isee su 5, tra quelle compilate ieri nei Caf Acli in tutta Italia, riconosceva i requisiti necessari per ''tentare' di ottenere la carta acquisti del governo''. L'associazione racconta della ''delusione'' di molti anziani convinti di potere accedere al sussidio e della ''rassegnazione'' degli stranieri regolarmente residenti che non possono chiedere la carta perche' non italiani. ''Da parte nostra - afferma il direttore nazionale Caf Acli, Paolo Conti - assicuriamo massima disponibilita' e assistenza alle persone''.

asp/mcc/ss

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dati istat

(i dati vengono forniti disaggregati in modo da non farci capire niente)

dati eurostat

i dati non sono momentaneamente disponibili

2008 popolazione residente al 1 gennaio 59.619.290

2008 numero occupati II trimestre 23.581.000

2008 numero over 65 11.945.986

2005 numero pensionati 16.500.000

2008 cittadini stranieri iscritti anagrafe 3.432.651

2008 coinvolti nell'usura 2.000

2008 precari 500.000



Social card, ecco come richiederla:


Le domande potranno essere presentate agli uffici postali a partire dal 1° dicembre


La social card, la carta per gli acquisti alimentari da 40 euro al mese, potrà essere richiesta dal 1° dicembre. Ne hanno diritto gli over 65enni e i genitori (o affidatari) di bambini d’età inferiore ai 3 anni.

La richiesta
L’anziano ultra 65enne – o il suo tutore delegato – deve utilizzare il modulo “AA01/08 Beneficiario con 65 anni o più”, reperibile online sul sito dell’Inps, oppure presso gli uffici postali.
Per la compilazione della domanda il richiedente potrà chiedere assistenza alle Poste o all’istituto previdenziale.
La richiesta, insieme all’eventuale modulo di delega, a una fotocopia del documento d’identità, nonché all’attestazione Isee rilasciata dal comune di residenza, dall’Inps o da un Caf, devono essere presentati presso un ufficio postale.
Il genitore/affidatario deve utilizzare il modulo “B001/08 Beneficiario minore di tre anni”, sempre disponibile online o presso le Poste. In presenza di più beneficiari – cioè più bimbi con meno di tre anni – il richiedente può scegliere di mettere più importi sulla stessa carta, compilando il punto 49 del quadro 6 del modulo.
All’ufficio postale andranno presentati, insieme al modulo, una fotocopia del documento d’identità, l’attestazione Isee (rilasciata dal comune di residenza, dall’Inps o da un Caf) ancora in corso di validità.

Chi ne ha diritto
La social card viene concessa agli anziani sopra i 65 anni o a bambini di età inferiore ai 3 anni (in questo caso il titolare della carta è il genitore) che siano in possesso di particolari requisiti. Ovvero: gli over 65 devono essere italiani o residenti in Italia e regolarmente iscritti all'anagrafe. Per quanto riguarda il reddito, deve essere un soggetto la cui imposta netta ai fini Irpef risulti pari a zero nell'anno di imposta antecedente al momento della richiesta della social card o nel secondo anno di imposta antecedente al momento della richiesta della card. Inoltre è indispensabile avere trattamenti pensionistici o assistenziali che, cumulati ai relativi redditi propri, siano di importo inferiore a 6mila euro l'anno o di importo inferiore a 8mila euro l'anno, se di età pari o superiore a 70 anni. Per i bambini di età inferiore a 3 anni, necessario un Indicatore della situazione economica equivalente (conosciuto pure con l’acronimo Isee), in corso di validità, inferiore a 6mila euro.

Il bonus famiglie scatta a febbraio
di Marco Rogari
dal il sole 24 ore
29 Novembre 2008

Ecco tutto il piano anti-crisi: famiglie, immobili e imprese
Social card da 120 euro sotto l'albero di Natale
Bonus bebè per le famiglie
Detassazione degli utili nel piano per il rilancio
«La famiglia torni al centro dell'impresa»

A febbraio 2009 le buste paga dei lavoratori e le pensioni di 8 milioni di famiglie saranno più pesanti. Anche se con effetto una tantum. Il piano anti-crisi varato per decreto dal Consiglio dei ministri, fissa all'inizio del prossimo anno il decollo del bonus (a gennaio le domande), che oscillerà tra i 200 e i 1.000 euro anche sulla base dei figli e degli anziani presenti nel nucleo e che potrà scattare (sotto forma di detrazione) fino a un reddito di 22mila euro. Un tetto che sale a 35mila euro per le famiglie con portatori di handicap. Sempre a partire da 2009 andrà a regime l'intervento per mitigare le tariffe.
Ma tra i quasi 40 articoli di cui è composto il decreto si snodano altre misure di sostegno: dall'alleggerimento dell'Irap per le imprese all'irrobustimento e all'estensione degli ammortizzatori sociali (anche ai co.co.co.); dal tetto del 4% sulla rata del mutuo variabile per la prima casa al prestito agevolato per "bebè" fino alle nuove regole sugli accertamenti. Nel piano confluiscono la revisione dell'Opa, i "Tremonti bond" e rispunta la "porno-tax", che viene estesa anche alle trasmissioni Tv a luci rosse (addizionale Irpef del 25% su chi produce e commercializza materiale pornografico). Vengono confermate l'Iva per cassa e la velocizzazione dei pagamenti della pubblica amministrazione. Confermato anche il taglio di tre punti degli acconti Ires e Irap in scadenza il 1° dicembre. Che rappresenta uno dei pochi interventi che scatteranno prima della fine del 2008. Non a caso il ministro Giulio Tremonti sottolinea che gli effetti del piano si sentiranno per due o tre anni.
Un piano che il Consiglio dei ministri approva in dieci minuti. Ma il via libera arriva alla fine di una gestazione durata 20 giorni, con pressioni di vario tipo sul ministro dell'Economia, come quella esercitata (con successo) dal ministro Ignazio La Russa per estendere la detassazione del salario di produttività (la cui soglia sale a 35mila euro) anche al personale pubblico dei settori della Difesa, dei Vigili del fuoco e della sicurezza. Un gestazione non del tutto in discesa, insomma. Che ha contribuito a far lievitare, seppure non di molto, il valore del pacchetto di sostegni diretti a famiglie e imprese a quota 5-6 miliardi (secondo alcune stime dei tecnici), 1-2 miliardi in più rispetto ai 4 miliardi di cui si parlava nei giorni scorsi. Tremonti non fornisce i dettagli sulle cifre limitandosi ad affermare che il piano del Governo mobilita 80 miliardi tra risorse sbloccate, utilizzazioni di fondo Ue, sostegni diretti e riduzioni di costi e di tariffe.
Il cuore del pacchetto è rappresentato dagli interventi di natura assistenziale, che si vanno ad aggiungere alla social card già prevista dalla manovra estiva, la cui decorrenza, in questo caso, è dicembre 2008. Tra bonus famiglia (2,4 miliardi) e potenziamento degli ammortizzatori (ulteriori 426 milioni da aggiungere ai 600 milioni della Finanziaria, più altri 200 milioni di risorse "europee") si arriva a quota 3 miliardi.
Quello per le famiglie appare il capitolo più ricco del decreto. Oltre al bonus, arrivano un tetto del 4% per le rate del mutuo variabile per l'acquisto della prima casa (della parte in eccesso se ne farà carico lo Stato con un fondo di garanzia) e il congelamento, o la riduzione, delle tariffe legate alle forniture abituali (acqua esclusa) con interventi anche su quelle delle Ferrovie e delle autostrade. Del pacchetto fa anche parte il prestito a tasso particolarmente agevolato alle famiglie con nuovi nati (il cosiddetto prestito-bebè).
Sul versante lavoro, in aggiunta all'irrobustimento della dote per gli ammortizzatori arriva un assegno di disoccupazione ad hoc per i «co.co.co.», in forma una tantum. Accantonata la proroga della detassazione degli straordinari, sale a 35mila euro la soglia per la proroga della detassazione del salario e dei premi di produttività.
Tra le novità dell'ultima ora, i fondi per la sicurezza delle scuole, quelli per l'edilizia carceraria, la stretta del fisco sui circoli e società sportive dilettantistiche e gli incentivi per favorire il rientro in Italia dei "cervelli", ovvero dei ricercatori residenti all'estero, (imponibilità fiscale limitata al 10%).
Quanto alle imprese, scattano l'Iva di cassa e la deduzione del 10% dell'Irap ai fini Ires per la componente relativa al costo del lavoro. Prevista poi l'abolizione del tetto del 15% relativo alla presenza delle aziende nelle banche. Il decreto, che dà anche il via allo sblocco dei rimborsi Iva ultradecennali per un valore di oltre 6 miliardi, contiene pure un capitolo anti-evasione. Con l'incremento dei controlli del Fisco sulle grandi imprese (società con giro d'affari superiore ai 300 milioni di euro annui). Vengono inoltre introdotte mini-sanzioni per chi aderisce agli inviti del Fisco. Scatterà anche una revisione degli studi di settore. Infine, in aggiunta agli interventi per velocizzare la realizzazione delle infrastrutture, il decreto introduce la detassazione in favore dei soggetti che si faranno carico della realizzazione di micro-progetti di arredo urbano (restyling di piazze e giardinetti).