MUSICA - 10/01/2007

Blind Guardian

DI ARY R.

Periodo riflessivo questo. Sono nella miriade di pensieri che scorrono davanti a me a una velocità impressionante, impreccettibili agli occhi, ma taglienti come lame.... c'è chi dice che nel periodo delle castagne cadono piu capelli, chi che si cada piu facilmente nella depressione, io sono caduta nel vortice del mio cervello...
Ma ho trovato il modo di sfruttare il periodo a mio favore...invece di contorcere i pensieri, di complicarli, ampliarli aprendo mille parentesi, ho tentato di valutare. di prenderne uno alla volta, studiarlo, analizzarlo, trovarne i pro e i contro, discuterlo con me stessa, e capire se fosse o no fondamentale e quanto. per poi passare al successivo.
e tutto questo ho scoperto mi riesce meglio quando riesco a trovare un po di spazio da sola con me stessa.
e quale modo migliore se non in macchina, magari in viaggio, magari per una destinazione attesa...
non amo viaggiare in aereo, o in treno. mi limitano, mi obbligano a degli orari che non sempre si incastrano con i miei progetti. è uno dei motivi per cui adoro guidare, e non mi crea problemi un viaggio di tanti chilometri in macchina.
anche se si tratta di un solo giorno, anche se si tratta di un solo weekend, vedere la strada che scorre veloce nello specchietto retrovisore mi rilassa.
mi fa bene, fa bene al mio cervello, come se staccassi la spina, lasciassi il bagaglio pesante a roma, e via libera dalle complicazioni, dalle angosce, dall'ansia, dallo stress e da tutto quello che rovina l'umore.
ma è difficile che decida di partire cosi, senza una meta precisa, senza un motivo ben preciso...
è anche per questo che adoro muovermi per concerti. la musica è la mia vita, e non riuscirei ad immaginarmela senza.
tutto questo per dire che, anche se dovrò perdere i mastodon che faranno da supporter ai tool in quel di firenze (a meno che non accada un miracolo), posso dire che la mia auto ha ripercorso per l'ennesima volta la A1, roma-firenze, nel giro di nemmeno 12 ore, ovviamente andata e ritorno, e con esiti ben piu che soddisfacienti.
non avendoli mai visti dal vivo, e notando che una delle tappe del tuor sarebbe stata firenze, appena ho potuto mi sono accaparrata il biglietto. non ci ho pensato due volte. non sono stata a sentire chi mi diceva che sono rumorosi dal vivo, che ormai i Blind Guardian non sono piu quelli di una volta, e mi sono presa l'impegno con mesi di anticipo. l'11 ottobre sarei andata a firenze, al teatro saschall, partendo da roma subito dopo il lavoro, e preventivando la massacrata per poter essere al lavoro anche il giorno dopo.
e quell'11 ottobre tanto atteso è arrivato. organizzo le cose cosi da poter perdere il meno tempo possibile prima di partire, ed evitare il ripetersi dell'imprevisto successo al ritorno dall'evolution.
questa volta non potevo permettermi ritardi sulla tabella di marcia, alle 16 sono gia in autostrada, col pieno di benzina, il biglietto nella borsa, i cd a portata di mano...e un principio di sonnolenza che non mi piaceva affatto. oltrepasso il doppio incidente del raccordo senza troppe imprecazioni, mi faccio qualche attimo di fila sui tratti d'autostrada coi lavori in corso perenni, affianco qualche camion...insomma la routine della A1.
unica sosta all'autogrill poco prima dell'uscita firenze sud per fare una chiamata a casa, e per..ehm...quando i bisogni fisiologici chiamano tocca rispondere!
seguo le indicazioni di un amico, e anche se scettica alla massima potenza, scopro che aveva ragione...
è semplice arrivare al saschall, è la prima uscita per firenze, si fa il raccordo, si oltrepassa il ponte e al semaforo subito a sinistra...200, 300 m e il teatro è li.
convinta di potermi perdere, non credevo ai miei occhi di essere li, in orario, senza nessun imprevisto alle spalle...e col parcheggio disponibile. per una frazione di secondo ho pensato che forse potevo aver sbagliato giorno, e sarei incappata nel concerto di gigi d'alessio, o di fabri fibra, o di tiziano ferro...incubo ricorrente...
ma a giudicare dai personaggi che si aggiravano in quella zona, l'incubo è svanito la frazione di secondo successiva.
non so perchè, ma il notare molte auto targate roma mi da uno strano piacere...alla fine non sono l'unica che fa ste mattate...e ne ho piu di una prova.
per le 20 sono gia li, parcheggiata, sistemata e pronta per entrare...
mi ascolto con la tranquillità che non è di quei momenti il gruppo spalla, gli astral doors, costatando che non sono male...ma io sono li per un altro motivo...
gli astral doors finiscono la performance tra un pubblico gia accaldato, in un teatro gia pieno. si spengono le luci...e il quarto d'ora che segue è quello che dura di piu in tutti i concerti.
il momento del sound check, la prova stumenti, le grida di richiamo, gli appelli a non spingere sulle prime file...sono quegli attimi che sembrano durare una vita.
21.05 luci di nuovo spente, nell'aria riecheggia l'intro di nightfall in the middle heart, war of wrath, e gia il pubblico comincia a sovrastare la voce narrante...
cosi che i blind cominciano, partendo da uno dei loro capolavori, into the storm. la platea esplode, canta col gruppo...il sound è sicuramente migliore dell'ultimo concerto a cui ho assistito, i lacuna coil, e questo non fa altro che portarmi una sensazione di liberazione mista a esaltazione e gioia...
la band non si ferma, e sfodera un pezzo, il primo tra tanti, da un altro dei loro capolavori, born in a mourning hall, da imagination from the other side, per poi tornare ad attingere dall'album assaggiato prima.
la terza è una di quelle ballate che ti entrano dentro, che non si dimenticano, nightfall riecheggia anche fuori dal saschall, dietro la band prendono forma le immagini epiche che ricordano le copertine dei loro album...cosi che draghi, guerrieri e giochi di luce diventano lo sfondo perfetto per la storia epica che i blind cominciano a raccontare...
un altro salto su imagination, the script for my requiem scalda la folla all'inverosimile...la scenografia è un volo virtuale su un campo di croci, ricorda molto master of puppets dei metallica.
è poi il momento di attingere dal nuovo lavoro dei blind, a twist in the myth, a mio parere un buon album, con fly, primo singolo estratto.
il pubblico non accenna a fermarsi, ogni canzone viene cantata seguendo il gruppo meticolosamente. valhalla viene eseguita perfettamente da hansi, dalla band, e dalla folla che la canta a squarciagola.
torna tra le note un altro pezzo da nightfall, i suoni pesanti mettono alla prova il nuovo batterista, e con la fine di time stand still scende il silenzio. è l'ora di una perla eseguita in una versione di rara bellezza. a past and future secret mette i brividi, che non cessano perchè seguita da una splendida bright eyes, che lascia il pubblico a bocca aperta.
la pioggia, nata dalla condensa del telone che scende sulle prime file, non smorza gli animi che continuano a cantare...seguono cosi lost in the twilight hall e and then there was silence, 11 minuti tratto da a night of the opera.
una piccola pausa mi da modo di riprendermi, di capire dove fossi, e del perchè di quel sorriso da 32mila denti che esprimeva un grado di soddisfazione inimmaginabile.
welcome to dying fa tornare la band sul palco, le immagini scorrono sul telo bianco accompagnando la folla che canta il secondo estratto dal nuovo album, another stranger me. si sta avvicinando la fine del concerto, il pubblico è accaldato, ma non si perde una nota di immagination from the other side, altra perla classica della band tedesca.
i blind salutano, ringraziano, escono di scena e le luci si spengono. la folla incredula comincia a cantare intonando mirror mirror. c'è movimento sul palco.
il concerto non è ancora finito!
la pelle d'oca, le luci si riaccendono, il palco è pronto ad accogliere una canzone da brividi, bard's song, cantata praticamente dal pubblico in delirio. ballata di splendida bellezza che apre le scene a quella che sarà l'ultima canzone eseguita dai blind, mirror mirror, che scatena pogo, grida e entusiasmo attingendo alle ultime forze rimaste.
dopo due ore intense di concerto, i blind guardian salutano calorosamente firenze.
esco dal saschall camminando a due metri da terra senza rendermene conto, niente è andato per il verso storto, il concerto è durato quanto un concerto deve durare e non come pare vada di moda ultimamente.
non sono state quell'ora e qualche minuto, sono state due ore piene di musica, piene di gente che cantava a squarciagola...
non mi resta che tornare alla mia auto, segnare il tutto nella mente, e incamminarmi verso casa.
la testa priva di pensieri segue ancora i passi del concerto, accendo lo stereo, nightfall risuona ancora...sono pronta per il ritorno, qualsiasi ora sia...e domani di nuovo al lavoro, con un ricordo in piu, uno splendido ricordo.
a roma sono arrivata alle 2 spaccate, in perfetto orario sulla tabella di marcia...ho evitato alla grande il rischio cazziatona al lavoro il giorno dopo :)