MUSICA - 04/01/2007

L'angolo della musica progressiva - Campo di Marte

DI COSA

L’Angolo della Musica Progressiva
dopo una piccola pausa....


Campo di Marte – “Campo di Marte” (1973)

Formazione
Enrico Rosa – chitarra, voce, mellotron
Alfredo Barducci – fiati, piano, organo, voce
Paul Richard (Ursillo) – basso, voce
Mauro Sarti – batteria, percussioni, flauto, voce
Carlo Felice Marcovecchio – batteria, percussioni, voce


Ecco un altro degli album che non dovrebbe proprio mancare in una collezione di musica progressiva (comincio ad essere banale? Vi giuro però che ci sono dei gruppi che non piacciono nemmeno a me...). “Campo di Marte” è uno splendido viaggio attraverso sonorità diverse, sia per gli strumenti utilizzati sia per i vari stili che troviamo in ogni brano, anzi in ogni tempo.
“Tempo”, sì, perché i sette brani che compongono questo lavoro vengono semplicemente identificati come primo tempo, secondo tempo e così via.
Veniamo accolti da un riff di chitarra che sicuramente non ci fa pensare alla musica progressiva italiana più classica, ma l’ingresso della batteria ci fa cambiare idea, e subito dopo ecco l’immancabile organo e ci rendiamo conto che ci stiamo per imbarcare in un altro viaggio musicale.
Gli strumenti come vuole la tradizione si alternano tra loro con sonorità che non possono essere imprigionate in un’epoca ben precisa, ovviamente si riconoscono i “canoni” di quel periodo ma i Campo Di Marte non disdegnano passaggi baroccheggianti nella musica classica.
La sezione ritmica è caratterizzata dalla presenza di due batteristi che alternano i suoni di percussioni e batteria. E gli assoli di chitarra? Enrico Rosa ci regala momenti splendidi, chitarra acustica, poi distorta, poi di nuovo acustica, non lasciandoci un momento di respiro.
Ogni “Tempo” mette in risalto le doti dei musicisti che passano dal rock, al prog, alla musica classica, al jazz senza annoiarci mai, ritmi forsennati e nenie rilassanti si alternano, troviamo tutto e il contrario di tutto.
Il mio preferito è il “Quinto Tempo”...
..la chitarra e il flauto iniziano a parlare tra loro e mi sollevano verso il cielo, dove trovo cori delicati supportati nella ritmica dalla batteria, che insieme a loro sparisce improvvisamente per dar di nuovo spazio al flauto e alla chitarra, delicati di nuovo ma più decisi. Ecco le percussioni, poi l’organo, il corno francese, sembra di passeggiare verso il sole che albeggia, strizzando gli occhi, chiudendoli e lasciandosi trasportare senza paura di smarrire la strada...


Curiosità:
Il bassista agli inizi della carriera non utilizzava il suo cognome (Ursillo), ma un cognome inglese ritenuto commercialmente più adatto.
Nel 2003 il gruppo, con l’aggiunta di nuovi componenti è stato riunito, per alcuni concerti in Toscana e per registrare il CD “Concerto Zero” che contiene anche la registrazione di un concerto del 1972.


Titoli:
1. Primo Tempo
2. Secondo Tempo
3. Terzo Tempo
4. Quarto Tempo
5. Quinto Tempo
6. Sesto Tempo
7. Settimo Tempo