MUSICA - 01/12/2006

L'angolo della musica progressiva - Quella vecchia locanda

DI COSA

Quella Vecchia Locanda – “Quella Vecchia Locanda” (1972)


Formazione
Massimo Roselli – tastiere, voce
Giorgio Giorgi – voce solista, flauto
Patrick Traina – batteria, percussioni
Romualdo Coletta – basso
Raimondo Maria Cocco – chitarra, voce
Donald Lax – violini


Non masticate musica progressive italiana? La trovate di difficile ascolto, pomposa o troppo estrema? Allora vi propongo di ascoltare questo bellissimo lavoro di Quella Vecchia Locanda. Un gruppo romano composto da sei ottimi musicisti che riescono a trovare la giusta mescolanza tra rock e musica classica.
Si fanno notare al Festival di Villa Doria Pamphili del 1972 (sbaglio o qualcuno su questo sito diceva che in Italia negli anni ’70 non ce n’erano e quei pochi che c’erano non riuscivano un granché bene...?).
La particolarità sicuramente si trova nell’utilizzo del violino, uno strumento poco usato in quegli anni, che duetta in modo delizioso con la voce, ci fa stare con un piede in un ambiente classicheggiante e con l’altro in un ambiente progressive al 100%, soffermatevi ad ascoltare “un viaggio, un illusione” e capirete cosa intendo.
Tutti gli strumenti camminano sullo stesso binario, non troviamo virtuosismi eccessivi ma una giusta mescolanza e alternanza di suoni, ognuno prepara l’ingresso all’altro.
Passiamo dal pianoforte alle tastiere, dal flauto al moog, dalla batteria alle percussioni. Proprio queste ultime ci introducono con un ritmo tribale al pezzo “Il Cieco”, e rimanendo sullo stesso ritmo fanno spazio al moog e al pianoforte, alla voce e ai bellissimi cori, per poi interrompersi di colpo lasciando il campo al violino, al pianoforte e al flauto.
L’uso del flauto ci ricorda in alcuni tratti i Jethro Tull anche se rimane costantemente lo stile italiano di quegli anni. La voce è fresca, mai invadente ma nemmeno anonima e i testi si adattano benissimo alla musica, semplici ma non banali, fiabeschi ma non onirici.
Non ho un brano preferito di questo lavoro, trovo impossibile non ascoltarlo ogni volta dall’inizio alla fine, preferibilmente a luci soffuse, guardando e riguardando la splendida immagine riportata nella copertina, cercando di salire su quelle scale in quel vicolo sospeso nella nebbia.
Quando ascolto questo lavoro è come se salissi su un’altalena, avanti... musica rock.... indietro musica classica.... avanti musica rock.... indietro musica classica.... mi fermo, scendo e mi rendo conto che altro non è se non musica progressiva italiana...


Curiosità:
Quella Vecchia Locanda prendono il loro nome dal luogo in cui si ritrovavano per provare, una ex-locanda appunto.
Il lavoro è facilmente reperibile, l’ultima ristampa con copertina apribile mini-LP è stata fatta dalla Vinyl Magic quest’anno!


Titoli:
1. Prologo
2. Un Villaggio Un’illusione
3. Realtà
4. Immagini Sfuocate
5. Il Cielo
6. Dialogo
7. Verso La Locanda
8. Sogno, Risveglio e…