MUSICA - 28/11/2011

Era il 1981

DI CALAMAR

Ciao Emilio oggi parlavi in radio della conoscenza tardiva di gruppi o generi musicali. Ti racconto il mio incontro (non tardivo) con un gruppo...

Era il 1981. Avevo 12 anni. Conoscevo i Pink Floyd per Another Brick in the wall pt. 2, un hit di grande successo estratto dall'album The Wall e che io comprai in 45 giri. Il primo 45 giri dei Pink Floyd dai tempi di Money (1973). Uno dei primissimi dischi che ho comprato, era il 1979 o 1980.

Era il 1981, dicevo. Avevo dodici anni. A quel tempo ascoltavo Renato Zero (che tra l’altro fino ai primi anni ’80 ha fatto dischi molto interessanti). Un vicino di casa milanese, all'epoca sulla trentina, un giorno mi porta davanti al suo impianto HI FI (che per l'epoca era qualcosa di fantascientifico) e mi porge le cuffie. Delle cuffie come non avevo mai visto. Grandi, avvolgevano le orecchie. Grandi sulla mia testa piccola da bambino. Mi dice: ascolta questo disco. Mi siedo. Lui tira fuori un 33 giri dal suo involucro. Una strana copertina. Un uomo, un businessman porge la mano ad un altro uomo che brucia. Nessuna scritta. Nessun titolo. Nessun nome.

Il disco inizia a suonare. Mi sento trasportato da sonorità avvolgenti e coinvolgenti. A tratti sognanti. Psichedelia e assoli lisergici sono termini che imparai in seguito. Fu lì che incontrai per la prima volta Rick Wright, il suo tappeto sonoro lieve e inconfondibilmente "floyd" .

Senza saperlo. Io non sapevo che stavo ascoltando Shine on you crazy diamond, non sapevo che erano i Pink Floyd, i quali fino ad allora avevo associato al hit del muro. Ma subito mi accorsi che stavo entrando in un mondo diverso, in un'altra dimensione della musica.

In seguito ricordo che registrai il disco su cassetta (una al Cromo, chè il disco era importante). E ci misi un po' a capire che "quelli" erano i Pink Floyd. Mi piacevano da morire, ma non sapevo "cosa" era la musica che ascoltavo. Poi successe che il vicino di casa milanese dovette tornare nella capitale lombarda e che traslocando decidesse di lasciare a me "in eredità" o in suo ricordo (non so) la sua piccola raccolta di vinili che comprendeva, fra l'altro, quel capolavoro che è "Wish you were here". Ancora conservo quel vinile che mi ha introdotto alla musica di un gruppo che per sempre rimarrà nella storia della musica.

Negli anni la passione e l'amore per le opere di Gilmour/Mason/Wright/Waters è sempre rimasta forte. Dischi, concerti. Anche libri. Insomma, lo dico non senza un po' di turbamento e imbarazzo, ancora a 42 anni suonati sono un fan accanito dei Pink Floyd.


Ciao Emilio,


CALAMAR