MUSICA - 16/11/2006

L'angolo della musica progressiva - J.E.T.

COSA

L’Angolo della Musica Progressiva

Quando accendo lo stereo e metto su uno dei miei cd mi viene in mente sempre la stessa domanda, ma come è potuto accadere...?
Come è potuto sparire di punto in bianco un movimento così creativo, così “avanti”, così progressivo?
A cosa mi riferisco? A quel genere musicale che dai più oggi viene definito progressivo ed in particolare alla musica progressiva italiana. Sebbene tutto sia durato poco meno di un decennio (dal 1969 al 1977) i palchi hanno avuto l’onore di essere calpestati da una miriade di grandi gruppi e grandi solisti dei quali solo pochi sono sopravvissuti fino ai nostri giorni.
Non di solo Banco del Mutuo Soccorso, PFM, Orme e New Trolls è fatto il mondo prog italiano ma anche di Metamorfosi, J.E.T., Biglietto per l’Inferno, Delirium e di solisti quali Battiato, Sorrenti, Camisasca, Radius, Rocchi etc.. etc.. etc..
Quello che fare è condividere con voi tutti la mia passione per il prog raccontandovi quello che ascolto e le sensazioni che provo ascoltandolo, mi piacerebbe sapere cosa ascoltate voi e che sensazioni vi provoca... come iniziare...?
...non dal primo, ma dall’ultimo lavoro che ho ascoltato...


J.E.T. – “Fede, Speranza e Carità” (1972)

Formazione

Piero Cassano – Tastiere
Pucci Cochis – Batteria
Carlo “Bimbo” Marrale – Chitarre, Voce
Aldo Stellita – Basso, Voce

Questi nomi non vi dicono niente...? Pensate, pensate... sostituite il batterista, aggiungete una spettacolare voce femminile, ancora niente?
Pensate ad una canzone che parla di Roma, di Vacanze Romane, eh si, ci siete arrivati, i J.E.T. sono il gruppo che si trasformerà nei “Matia Bazar”, ma cosa facevano nei primi anni ’70? Dell’ottima musica di avanguardia e con una facilità disarmante.
I J.E.T. ci regalano un solo LP, “Fede Speranza e Carità” (1972) che è il loro unico passaggio nel genere di musica che amo, con ottimi risultati. La musica, sebbene classicheggiante non disdegna passaggi nel rock. L’utilizzo dell’organo e delle voci (stupende) si accosta benissimo con i testi che trattano temi religiosi. La ritmica è solida e ben calibrata, insomma un CD da ascoltare, ascoltare e ascoltare ancora... peccato che sia praticamente introvabile, per fortuna in Giappone il prog italiano è seguitissimo e la BMG nel 2005 ha provveduto a mandare sul mercato orientale una ristampa...
Avvolgente, trascinante, da ascoltare a tutto volume nel traffico del raccordo mi catapulta in un mondo “altro”, il miglior brano...? Il migliore non saprei, quello che preferisco è il brano di apertura dieci minuti di travolgente musica PROG!!!


Curiosità:

I J.E.T. in un’intervista hanno detto che l’album è stato registrato in 6 giorni e con un registratore a quattro piste, gli esperti mi dicono che ascoltandolo non sembrerebbe, anzi sembrerebbe un lavoro fatto con molta calma... ma in quegli anni tutto e il contrario di tutto poteva accadere...


Titoli:

- Fede, speranza e carità
- Il prete e il pescatore
- C’è chi non ha
- Sinfonia per un re
- Sfogo
- Gloria, gloria
- Guarda con i tuoi occhi