LIBRI - 07/10/2011

Le Scimmie

PAOLO NORI

Ho avuto tanti dispiaceri, nei quarantatre anni che son stato al mondo, ma il dispiacere più grosso, mi sembra, l'ho avuto la scorsa settimana, giovedì, e è durato con intensità crescente fino a lunedì, poi un po' è calato, però dura ancora, ogni tanto mi torna un po' addosso.

Una volta, due mesi fa, ero andato a trovare mia figlia, eravam stati al parco, dal leone, dice lei, nel parco dove andavano c'era un leone di ghisa, credo, di ghisa, c'era la statua di un leone che a lei piaceva tantissimo quando mi vedeva diceva Andiamo dal leone.

Per lei vedermi voleva dire andare al parco, e andare al parco voleva dire andare dal leone e anche adesso che lei ha traslocato e quando la vado a trovare andiamo in un altro parco dove di statue e di leoni non ce ne sono, lei continua a dire che andiamo dal leone.

Una volta, due mesi fa, eravamo in questo parco nuovo eravamo appena arrivati eravamo seduti su una panchina che mangiavamo il gelato, lei, mangiava il gelato, io l'aiutavo, le scartavo il cucchiaino, l'imboccavo, la pulivo, le buttavo via il gelato che non le andava più le tenevo la cialda, a mia figlia piace moltissimo succhiare le cialde, a guardarla mangiare il gelato si direbbe che le piace più la cialda, del gelato, il gelato dopo un po' la stanca, di cialde ne mangerebbe dei chili.

Quella volta lì, eravamo sulla panca, dietro la panca c'era un casco di banane Come mai ci son queste banane? ho pensato, ma non ho detto niente, avevo in mano il gelato che si stava sciogliendo ho tirato giù mia figlia dal passeggino ho incominciato a aiutarla a mangiare il gelato fino a che lei, si è girata, ha visto per terra il casco di banane mi ha chiesto Cosa sono quelle?
Banane, le ho detto.
E perché sono qui?
Non lo so, le ho detto. Le avrà lasciate qui qualcuno.
E chi le ha lasciate? mi ha chiesto.
Forse le scimmie.
Le scimmie?
Le scimmie.

Mia figlia si è messa a guardare gli alberi poi mi ha guardato mi ha chiesto Le scimmie?
Sì, le ho detto, le scimmie, probabilmente sono sugli alberi che girano quando si stancano che gli calan gli zuccheri vengono giù prendono una banana e via, che fanno un altro giro.
Mia figlia mi ha guardato, ha guardato le banane, ha guardato gli alberi, mi ha guardato, Le scimmie? mi ha chiesto.
Sì, le ho detto io, le scimmie. Facciamo piano che ci dev'essere pieno di scimmie, le ho detto.
Mia figlia mi ha guardato, ha guardato gli alberi, ha guardato ancora me, ha fatto una smorfia, è scoppiata a piangere.

Dopo, tutto il pomeriggio ogni tanto mi chiedeva Ci sono le scimmie?
E io No, non ci sono, non ci sono. Era uno scherzo, non ci sono. Vedi una scimmia? Non c'è neanche una scimmia.
Ogni dieci minuti mi guardava, faceva una faccia spaventata mi chiedeva Più scimmie?
Più, le dicevo io, non ci sono. Basta scimmie.
Basta, diceva mia figlia, son tutte morte, diceva.

Il giorno dopo sua mamma mi ha detto al telefono che mia figlia le aveva raccontato che al parco avevamo incontrato un esercito di scimmie che però io le avevo picchiate con dei bastoni erano andate via. Per un mese circa, quando siamo andati dal leone, lei ogni tanto mi chiedeva Più scimmie?
Più, le dicevo io.
Ogni tanto cercavo di convincerla Te non hai paura dei leoni, le dicevo, non ha senso che hai paura delle scimmie. Se vedi una scimmia e le fai Bu, è la scimmia che ha paura di te.
E lei diceva Bu bu bu, e intanto faceva la faccia cattiva.
Brava, le dicevo io.
Un po' stava tranquilla poi mi chiedeva Più scimmie?
Più. Non ce ne sono più.
Son tutte morte? mi chiedeva lei.
Son scappate. Son tornate in Africa.
In Africa?
In Africa. Ma questo non c'entra.




Brano tratto da Mi compro una gilera di Paolo Nori