LIBRI - 24/11/2006

"Che cosa sappiamo della mente?" di V. S. Ramachandran

DI ALESSANDRO D'ALESSANDRO

Ramachandran è un neuroscienziato che raccoglie in questo volumetto cinque conferenze sul cervello e sulla mente nelle quali vengono trattati altrettanti temi, uno più affascinante dell’altro. Come dice l’autore, la neurologia è l’unica scienza che consente ancora di porre domande semplici ed è una scienza medica che tende a porsi quindi come l’unica filosofia ancora possibile. Sapere come è fatto e come funziona il nostro cervello è un campo che attirerà sempre più l’attenzione anche dei profani. La prima conferenza riguarda i neuroni, definiti da un altro studioso come somatosensitivi, cioè tutti quei neuroni, fra i 100.000 miliardi che ne possediamo, addetti a rappresentare alla coscienza lo stato di tutto il nostro corpo, momento per momento. Ma che cos’è la coscienza? Nell’ultimo capitolo, lo scienziato delinea qualche ipotesi in merito, spiegando sempre il tutto con i miliardi di anni di evoluzione che ci precedono. Nel secondo capitolo egli studia l’importanza della vista nell’insieme delle operazioni che i neuroni compiono nei nostri processi di astrazione. Affascinanti sono le pagine sulla sinestesia che finalmente viene qui definita da un punto di vista più scientifico. Ma la forza del libro sta soprattutto nelle conferenze tre e quattro dove vengono trattati rispettivamente (1) la possibilità di identificare una struttura cerebrale specifica dell’artista e (2) la possibilità di incominciare a rispondere all’interrogativo ormai vecchio dell’origine del linguaggio.
I temi vengono maneggiati con grande maestria divulgativa, il che è indice di una conoscenza sofisticata della materia. Basti pensare che “Newsweek” ha incluso Ramachandran nella lista dei cento personaggi che hanno più probabilità di dare un contributo allo sviluppo della società del terzo millennio.