ENOGASTRONOMIA - 04/01/2007

Ristoranti: "DOC"

DI SIMONE CARGIANI

Ecco un felice esempio di come il feedback dei lettori aiuti a tenere sotto controllo la costanza "di rendimento" di un ristorante. Dopo l'uscita di questa edizione della guida, alcuni lettori ci hanno scritto raccontandoci di aver vissuto un'esperienza decisamente al di sotto di quelle che erano le aspettative suscitate dalla nostra recensione. Decidiamo dunque di verificare immediatamente, cogliendo come occasione l’incontro con un lettore “affezionato” e competente che tanti consigli ci ha dato. Per una volta partiamo dalle conclusioni: i lettori avevano ragione, il calo è stato netto e ora Doc si attesta appena sopra la sufficienza. L'ambiente è rimasto immutato, accogliente nonostante l'ubicazione al piano seminterrato, grazie al piacevole effetto delle bottiglie esposte e alla bella illuminazione. Dato lo spirito del locale, passino le tovagliette in carta, ma i tovaglioli no, li vorremmo di stoffa. Difficile invece definire il servizio; la cortesia non manca di certo, ma la cameriera che ci ha servito ha dato la netta sensazione che certe consuetudini le avesse apprese in fretta e furia, non avendole ancora ben metabolizzate… In ogni caso, questi sono dettagli, il problema reale lo abbiamo trovato in cucina. Diversi i piatti sbagliati, che non possono essere il frutto di una serata no: l’impressione che abbiamo avuto è che sia cambiato qualcosa in cucina, tale è stata la differenza di livello riscontrata rispetto all’ultima visita! Entrando nel dettaglio, siamo partiti con degli involtini di pasta fillo ripieni di broccoli e gamberi, abbastanza buoni, ma stavolta con la predominanza del broccolo sul sapore delicato dei crostacei e con delle polpettine di borlotti servite con una salsa fresca di zucchine, dalla consistenza dura e dal sapore poco definito. Troppo morbidi gli gnocchi di ricotta con ortica e Castelmagno, con quest'ultimo messo sopra come se fosse formaggio grattugiato ad inaridire il piatto, tonnarelli cacio e pepe colpevolmente realizzati con l'aggiunta di olio e una zuppa di pesce leggermente sapida e presentata con una quantità smodata di brodetto, tanto da rendere difficile l’individuazione dei frutti di mare. Sempre gustoso il filetto di maiale agli agrumi accompagnato da cipollotti stufati, tenero il filetto di manzo con asparagi, ma presentato con la composta di senape e cipolle rosse (fredda) sulla carne calda, sotto tono, questa volta, il cartoccio di pescatrice con fiori di zucca e frutti di mare. Discreto il semifreddo al torroncino, allappante il millefoglie (scomposto) alle pere. Insomma ci sembra che il semaforo giallo ci stia tutto, in attesa di tempi (si spera) migliori…

DOC
Via Beniamino Franklin 9 (Testaccio)
06 57 44 236
Chiuso domenica. Aperto solo la sera.
Prezzo medio: 43 euro

www.romanelpiatto.it