ENOGASTRONOMIA - 10/04/2008Ristoranti: "A' Ciaramira"DI SIMONE CARGIANIPer una piacevole cenetta in un ambiente curato ma non pomposo abbiamo optato per una visita da A' Ciaramira: un ristorante trasteverino il cui nome è sulla bocca dei golosi romani ormai da diversi anni. A posteriori possiamo confermare che si è rivelata un'ottima scelta. L'ambiente di questo locale è infatti elegantemente semplice, giocato fra il candore dei tavoli e il colore delle pareti arricchite da una bella serie di quadri moderni: lo stile riflette quindi quello della cucina, prevalentemente basata su piatti di pesce anch'essi minuziosamente studiati per un effetto finale di apparente semplicità. Non mancano comunque un paio di opzioni dedicate a chi preferisce la carne, fra cui una rinomata cotoletta alla milanese che è un vanto dello chef. Sollecito e professionale il servizio, effettuato con molta cortesia e una buona dose di attenzione per le più piccole esigenze del cliente. Ampia e ben strutturata la carta dei vini: assenti le mezze bottiglie, ma quando abbiamo domandato se ve ne fossero ci è stata gentilmente offerta una seconda bottiglia facendocene pagare la sola parte effettivamente consumata. Il numero dei tavoli è decisamente limitato; consigliamo quindi di prenotare, anche se noi siamo riusciti comunque a trovare posto senza farlo: ci è stata forse complice la scelta di una serata feriale non di punta. Siamo stati quindi accolti con due piacevoli e delicate polpettine di baccalà, offerte dalla casa non senza accompagnamento alcolico per stuzzicare l'appetito durante lo studio del menù. Dopo di ciò siamo passati all'antipasto vero e proprio: una perfetta fritturina di calamaretti e gamberetti in realtà arricchita da pesci e persino alghe, realizzata a puntino e di proporzioni assai più generose di quanto la successione di reiterati diminutivi nel nome potesse far sospettare. Fra i primi abbiamo scelto, senza pentircene, i freschi e delicati spaghettini ai calamaretti gentili marinati; ad affiancarli le notevoli linguine di kamut "Felicetti" ai ricci di mare, di gusto deciso in quanto condite senza lesinare sui gustosi animaletti. I secondi ci hanno confermato la bontà delle materie prime, grazie a due piatti essenziali e senza fronzoli: una tagliata di tonno alle arance e un piatto di mazzancolle olio e pepe. Per chiudere abbiamo scelto un tortino caldo al cioccolato servito con un filo di crema inglese, degno epilogo di una cena senza pecche. |