ENOGASTRONOMIA - 15/06/2007

Ristoranti: "L'infernotto"

DI SIMONE CARGIANI

Molti lo definiscono il nuovo San Lorenzo per via dell’effervescenza della vita di strada e per il target alternativo della gente che vi ci si riversa: stiamo parlando del Pigneto, quartiere che sta vivendo una rinascita sotto vari punti di vista. Questo è vero anche per l’aspetto che ci interessa più da vicino, quello della ristorazione. Molti i ristorantini aperti nell’isola pedonale, generalmente ben curati. Ne abbiamo provati tanti e qui vi parleremo dell’ultimo in ordine di tempo, una vera e propria delusione. L’Infernotto, questo il nome del locale, si presenta con la sala d'entrata che ospita un buffet di antipasti con contaminazioni nord africane e gli scaffali dove sono alloggiati i vini... Qui è d'obbligo una breve digressione. La lista non esiste e all'atto dell'ordinazione bisogna alzarsi dal tavolo per scegliere la bottiglia; ovviamente i prezzi non sono esposti, quindi bisogna chiederli uno per uno. La selezione non è vasta, ma ci sono alcune bottiglie non commerciali che meritano, a cui sono affiancate, con malcelato vezzo, alcune etichette di pregio (Sassicaia & Co.). La saletta in cui si mangia, non sarebbe male, se non fosse per l’illuminazione troppo invadente. Il servizio, poi, è molto informale, ma non quello classico delle trattorie romane veraci, bensì quel misto fra trasandatezza, anticonformismo e snobismo che infastidisce non poco (almeno a noi…). Insomma abbiamo avuto la netta percezione di un locale nato per essere controcorrente ed informale, ma che, suo malgrado, si ritrova ingessato in uno stereotipo al contrario… Il fatto grave è che a nostro avviso manca la sostanza: la cucina sforna preparazioni totalmente insufficienti con un uso casuale delle spezie, a prezzi che troviamo ingiustificati (es.: 13 euro per un cous cous di verdure). Venendo alla nostra cena, siamo partiti con un piatto misto con diverse specialità del meridione (es.: zucchine alla scapece, panzerotti), altre africane (es.: felafel) oltre a frittate e verdure: neanche una preparazione raggiungeva a nostro avviso la sufficienza, con un diffuso e maldestro uso delle spezie. Deludente, poi, pure il cous cous di verdure, per via dell'eccessiva cottura che aveva reso le verdure immangiabili. Per fortuna con i secondi...neanche per sogno! Le polpette alla gitana erano compatte e, anch'esse, troppo speziate, mentre le mazzancolle (in realtà dei gamberi) al vino bianco erano stracotte e non convincenti al sapore. Finale amaro con i dolci: né la torta caprese (troppo compatta e dolce), né la crema a base di ricotta e scorzette di arance (un blocco unico...) sono state infatti di nostro gradimento. In definitiva un’esperienza da dimenticare, che ci fa comprendere, una volta di più, come il cavalcare una moda senza delle basi non porti a nulla di buono…


L'infernotto
Via del Pigneto 31/33
06 70304040
Chiuso: lunedì. Aperto solo la sera, sabato e domenica sempre
Prezzo medio: 36 euro.

www.romanelpiatto.it