ENOGASTRONOMIA - 30/03/2007

Ristoranti: "Osteria di San Cesario"

DI SIMONE CARGIANI

Vi sarete accorti che sono ormai un po’ di anni che è tornata di moda la cucina tradizionale…e la Capitale non ha di certo fatto eccezione. Sono nati moltissimi locali che dicono di perpetuare la tradizione culinaria romana, quella del quinto quarto per intenderci, ma alla prova dei fatti sono spesso solo dei tentativi maldestri fatti per cavalcare una tendenza. Fra una fregatura e l’altra, quando ci vogliamo riconciliare con questo tipo di cucina, andiamo sul sicuro, imbocchiamo la via che conduce a San Cesareo per approdare alla quasi omonima osteria (di San Cesario). Ad accogliervi troverete la mitica Sora Anna che con il suo sorriso e la sua simpatia già ben dispone. Il locale è caldo e ben arredato, con le due salette e il bel giardino interno che ospita anche l'orto; peccato solamente per il bagno esterno, anche se i pochi metri che lo separano dal corpo principale sono coperti da una tettoia. Anni fa criticammo questa trattoria per delle abitudini non proprio carine: assenza di menù e di lista dei vini, conto scritto su un foglietto di carta a quadretti e via dicendo. Nelle ultime visite abbiamo constatato che tutti questi problemi hanno trovato soluzione e ci piace pensare che il merito sia in parte anche nostro… Detto di un servizio informale ma preciso, dobbiamo parlarvi della cucina che, per gli amanti del genere, non ha eguali! Materie prime ottime e preparazioni saporitissime e comunque equilibrate: difficile fare di meglio. Entrata affidata ad un unico antipasto, le "svojature e stuzzicarelli de la campagna de Roma". E cioè una fresca ricottina, una buona salsiccetta e dell'ottimo lardo, un crostino con cavolo nero e "tordo matto", una trippa in bianco con un piacevole apporto di mentuccia, una coratella con cipolla di buona fattura e dei fagioli con le cotiche (anche quest'anno troppo cotti). Per proseguire, abbiamo provato, degli eccellenti strozzapreti all'amatriciana e degli altrettanto riusciti rigatoni con il sugo di coda. Molto buona, poi, la guancia di manzo brasata al vino rosso, ancor migliore, se possibile, la coscia di montone servita in bianco (piacevolmente aromatica). Discreto, in chiusura, il tiramisù alla frutta (peccato che quello alla gianduia fosse terminato 10 minuti prima di ordinarlo...) e come al solito molto buone le ciambelline. Migliorata la lista dei vini, ben fornita soprattutto di etichette del territorio proposte con ricarichi non bassi. Come non bassi sono i prezzi dei piatti, ma ormai la Sora Anna è una star ed il locale è spesso pieno. In conclusione, un’altra bella esperienza in quel di San Cesareo: fumandoci un sigaro nel bel cortiletto interno, fra i mille pensieri in cui eravamo persi, il primo era su quando avremmo organizzato la prossima visita in questa trattoria…

www.romanelpiatto.it

Osteria di San Cesario
Via Filippo Corridoni 60
San Cesareo (RM)
Chiuso: domenica sera e lunedì
Prezzo medio: 47 euro