CINEMA - 28/11/2006

"Kyashan - La rinascita" di K. Kiriya

DI FABIO PUCCI

Trasposizione del celebre cartone animato, questo kyashan di Kazuaki Kiriya è un oggetto curioso. Probabilmente imperfetto ma indubbiamente affascinante.
Kiriya si allontana dallo "spirito" dell'anime per creare qualcosa di nuovo, di "diverso" e di complesso, rischiando spesso la pretenziosità e lasciando abbastanza perplessi i fan più accaniti.
Il senso del dramma dell'umanità (tutta) assume toni tragici che immediatamente rimandandano a shakespeare.
In "kyashan" convivono action, melodramma, musica metal e Beethoven. Forse non tutto funziona come dovrebbe (a tratti la trama risulta confusa) ma al freddo del digitale fa da controaltare un calore umano proveniente da tutti i protagonisti (buoni e cattivi... sempre se questa distinzione sia possibile) che troppo raramente si sente al cinema. Ed è per questo che "Kyashan", oltre ad essere visivamente magnifico (la fotografia è curata dallo stesso regista) riesce anche ad emozionare e perfino a commuovere in più di un occasione.
Un ulteriore riflessione sulle pulsioni aggressive insite nell'animo umano.
In un mondo devastato dalle guerre e dall'odio dell'uomo verso se stesso, l'unica speranza di "rinascita" non è un superuomo ma è l'amore.
Uscito in italia inspiegabilmente dopo due anni, "kyashan" non è solo il miglior anime "live" mai realizzato ma è un film prezioso. Da da vedere (senza troppi pregiudizi) e da recuperare assolutamente in dvd (in uscita a dicembre).