CINEMA - 10/28/2009

Parnassus di Terry Gilliam

DI FABIO PUCCI


Strano destino quello di Terry Gilliam.Sembra che i suoi film non debbano
mai venir fuori così come il regista li ha pensati inizialmente.
Succede sempre qualcosa.Finiscono i soldi e l'opera non riesce ad essere
conlcusa("don chishotte",di cui per il momento esiste un documentario sulla
travagliata lavorazione) ,continui litigi con la produzione("i fratelli
grimm") e ora una morte improvvisa.
Heath Ledger,a cui il film stesso è giustamente dedicato, è stato un attore
che inizialmente aveva suscitato più di una perplessità.Non bravo da
subito,ma col tempo aveva acquistato una notevole presenza scenenica e una
grande maturità espressiva(ottimo in "Brokeback Mountain" e "io non sono
qui")
e regalando all'imaginario collettivo la sua performance capolavoro con il
"joker" nel "batman" di Nolan(premiata con un oscar postumo).
Ora qui ,in "Parnassus", la sua presenza,a distanza di qualche tempo dal
terrible accaduto, suscita davvero una strana sensazione.E la sua entrata
in scena( lo troviamo impiccato a penzolare sotto un ponte)mette i brividi.
Il film inevitabilmente porta con se un aurea di morte,presentandosi così a
nuove e diverse chiavi di lettura rispetto al progetto originale.Anche
perchè,con una trovata piuttosto interessante,"parnassus" si è potuto
concludere grazie al prezioso aiuto degli amci Johnny Depp,Colin Farrell e
Jude Law ,i quali a turno
hanno interpretato il personaggio di Ledger nelle parti mancanti.Il cast è
eccellente.L'ultima apparizione di Ledger sullo schermo è degna di nota , e
non ci poteva essere diavolo migliore di Tom Waits(a proposito,"parnassus"
va visto rigorosamente il lingua originale).
Del film che dire.E' un'opera sul potere dell'immaginazione.Attraverso
richiami più o meno espliciti alle opere di Caroll(si accede al mondo
"immaginato" e "immaginario" per mezzo di uno specchio),reminiscenze dei
monty pyton(lo stravagante balletto della polizia),
rimandi all'universo filmico dell'autore(soprattutto "la leggenda del re
pescatore") e il solito,superbo,utilizzo del grandangolo, Gilliam ci
racconta delle passioni umane,dell'amore,delle tentazioni e del "potere"
della scelta.
Forse non tutto funziona, ma "Parnassus" è un opera assolutamente
affascinante,e se c'è un regista che è in grado con la sua poetica e la sua
creativa visionarietà di sopperire agli eventuali problemi di
sceneggiatura,questo è proprio Terry Gilliam.Non a caso il geniale regista
di "brazil" ha dichiarato di non fare troppo caso alla struttura narrativa
del suo film,ma di tornare bambini e di lasciarsi trasposrtare dalle
immagini e dalla fantasia.
E in fondo la magia del cinema è proprio questa.Quella di farci tornare
bambini di fronte al grande schermo.