CINEMA - 10/13/2008

"Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo" di S. Spielberg

DI FABIO PUCCI

Indiana Jones è tornato.
I tempi sono cambiati.Stavolta siamo del 1957,come testimonia
"hound dog" eseguita da Elvis Presley all'inizio del film.Non più pericolo nazista,ma minaccia comunista.Eh si,l'ultimo indiana è proprio ambientato in piena guerra fredda.
Che classe,che tocco.Che regia.Questo lo si capisce dall'entrata in scena del proff.Jones(che inizia con una originale e formidabile inquadratura dall'alto)e ne si ha la piena conferma nell'ultima scena(che qui ovviamente non sveliamo).
Dubitate fortemente di coloro che accusano il quarto capitolo delle avventure del più famoso(e amato)archeologo cinematografico di essere solo una bieca operazione commerciale.
Lo sappiamo tutti che i soldi non fanno schifo al signor Spielberg,ma "indiana jones e il regno del teschio di cristallo" è un film con un cuore.
E questo lo si percespisce dall'amore per il personaggio impresso in ogni singolo fotogramma della pellicola.Tutto ciò che vediamo sullo schermo è sentito e sincero,con garnde rispetto per i fan della saga.
Certo,probabilmente alcuni risvolti del plot posso sembrare scontati.Ricordiamoci però che questi sono i tipici espedienti narrativi da classico film d'avventura(al quale il nostro dichiaratamente si rifà).
Qui comunque a fare la differenza e proprio la narrazione del racconto (più per merito di Steven che non dello sceneggiatore Koepp) che rende ogni passaggio fluido e non fa pesare nulla.E se qualche "soluzione" è troppo inverosimile,chi se ne frega.Anche questa è la magia del cinema.
Molti hanno visto nall'apparizione di Shia LaBeouf in moto un ridicolo e improbabile Marlon Brando il stile "il selvaggio".Ma prendiamo le cose dal verso giusto.
Cioè come una affettuosa e ironica citazione cinefila.Si perchè il film di citazioni e ironia(soprattutto), ne ha davvero da vendere.Come dimostra l'incontro tra indy e Marion(tra i momenti più alti di capitolo),regalandoci battute e "schermaglie" degne della migliore commedia americana.
E che piacevole sorpresa rivedere sul grande schermo Karen Allen,attrice troppo poco sfruttatata.
Forse gli anni l'avranno anche appesantita un pochino,ma Karen è sempre meravigliosa,con quel suo sguardo magnetico.
Cate Blanchett funziona bene negli insoliti panni della cattiva di turno.
Che dire poi di Harrison Ford.A 65 anni è in forma smagliante(e da tanto non si vedeva più una sua prova a questi livelli) e ancora una volta incarna alla perfezione il proff.Jones.
Non trascurabile infine l'apporto "creativo"(e piuttosto visibile) del redivivo(artisticamente parlando)Lucas e delle immortali note di Williams.
In ultimo come non citare i due formidabili inseguimenti(uno in moto e l'altro in macchina).Grande emozione.Grande spettacolo.Ma ricordatevi che in questo film i "veri" effetti speciali non sono quelli digitali(seppur importanti),ma quelli creati dai movimenti della mdp del maestro.
indiana jones è tornato.