CINEMA - 25/08/2008

"Il cavaliere oscuro" di C. Nolan

DI FABIO PUCCI

Giorno.Gotham dall'alto.Un uomo inquadrato di spalle con una maschera da clown in mano.
E'il Joker che si prepara a compiere un'incredibile rapina ai danni di una banca della mafia.Come complici,una banda di malviventi tutti con maschera da clown.Alla fine della mirabolante impresa il Joker farà fuori tutti i suoi complici.
Notte.Gotham dall'alto.Batman entra in scena per sventare un piano di una banda di suoi "imitatori",togliendoli "legalmente" di mezzo.
Questo l'incipit de "il cavaliere oscuro".questa l'introduzione dei due personaggi cardine di uno dei più importanti fumetti della dc comics(e non solo).
L'"eroe" e la sua "nemesi".Speculari e complementari allo stesso tempo.Unici,e proprio per questo non possono co-esistere emuli per loro.
Difficile poter parlare del "Joker" senza tener conto della sfortunata sorte capitata al suo interprete.
Quello che è certo è che la sua è una prova magnifica,distante anni luce da quella "gigiona" e volutamente grottesca di Nicholson del "batman" di Burton
(del resto sono impensabili anche paragoni tra i due film,poichè appartenenti a due universi troppo diversi).
Il Joker di Ledger è astratto perchè è un uomo senza nome,senza una "vera identità".E si fa simbolo di un Male quasi assoluto,di una forza incotrollabile che genera il caos.E propio attraverso il caos,
l'assenza totale di regole ,che il "folle" vorrebbe regnare su Gotham.
Eppure nel suo modo di rapportarsi col mondo e con le sue azioni,Joker risulta anche essere impensabilmente concreto(materializzando molte paure "attuali").E per questo realmente inquietante.
Bale è ancora l'uomo-pipistrello.
Nei panni di Rachel,la dolce fanciulla contesa tra l'oscuro cavaliere Bruce Waine e l'autentico paladino del bene Harvey Dent(un discreto Aaron Eckhart) ,qui viene forunatamente interpretata dalla bella e brava Maggie Gyllenhaal che sostutisce l'insipida Katie Holmes del capitolo precedente.
In quelli di Alfred, Lucious e Gordon ,i soliti grandissimi Micheal Caine ,Morgan Freeman e Gary Oldman.
Se il doppiaggio di Adriano Giannini non nuoce particolarmente all'interpreatzione di Ledger,non si può dire lo stesso per quello di Cludio Santamaria,troppo spesso poco convincente(in questo senso assolutamente fastidioso tutto il doppiaggio durante la cena con la ballerina russa)
Nolan,grande regista talvolta geniale("the prestige"), sembra essere in crescita artistica continua.
Stavolta le aspettative erano davvero alte.E l'autore non delude,dirigendo una grandiosa sinfonia in immagini ,con uno spessore ed una profondita decismaente inedite per un cinefumetto.
Poco importa se alcuni passaggi di sceneggiatura(scritta dallo stesso regista con il fratello)risultano essere poco chiari,perchè la messa in scena è così
potente da fare dimenticare tutti i punti "deboli" dello script.
Grazie ad un magistrale uso del montaggio alternato(come nella sequenza del salvataggio),a numerose scene da antologia(oltre a quella iniziale,anche un formidabile inseguimento notturno),e ad una tecnica registica impeccabile(e sperimentale) Nolan riesce a tenere lo spettatore incollato alla poltrona(con la complicità di una'efficacissima colonna sonora di Zimmer e Howard) per tutti i 152 minuti di durata della pellicola.Creando un autentico senso di tensione(a volte anche insostenibile)ed emozionando.
Ma anche,cosa rara e preziosa,riuscendo a suscitare delle riflessioni su temi importanti trattati in maniera per nulla banale.Come il male,"il lato oscuro"insito in ogni uomo.Come l'ambiguita che governa le nostra vita e le nostre azioni.E come a volte per poter fare del "bene" e per continuare a restare aggrappati ad un filo di speranza,sia necessario nascondere la verita.Nella politica.Nella società.Negli affetti.Vicino al mondo di Miller,"il cavaliere oscuro" è un thriler mozzafiato a anche tragedia shakespeariana.E'un dramma epico in cui non ci sono i veri eroi,quelli senza macchia.Ma solo uomini ,imperfetti e con tutte le loro debolezze.
Per chi scrive,un autentico capolavoro.