CINEMA - 10/04/2008

"La promessa dell'assassino" di D. Cronenberg

DI FABIO PUCCI

"Ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare...".Certo,è difficile riuscire a stupirsi di fronte a qualcosa di nuovo dopo aver (ri)visto su grande schermo "blade runner" capolavoro immortale recentemente riproposto in digitale.
Eppure l'ultimo Cronenberg riesce nell'(im)possibile impresa.Stupisce per la coerenza con cui coraggiosamente porta avanti la sua idea di cinema e la sua disturbante poetica.Stupisce per la sua straordinaria capacità di creare una tensione che pervade lo spettatore per tutta la durata della pellicola.E stupisce per il suo continuare a non essere mai rassicurante(per lo meno mai fino in fondo).
Stavolta il regista canadese ci racconta una storia di mafia russa ambientata a Londra.Ma attenzione,perchè "la promessa dell'assassino" non è assolutamente un "gangster movie".Ancora una volta l'autore de "la mosca" usa il "genere" come veicolo per la sua ossessiva riflessione sul corpo("nelle prigioni russe,se non hai tatuaggi cosparsi per tutto il corpo,non esisti") ,sulla carne (sconvolgentmente cruda la scena nelle saune)e sull'ambiguità dell'uomo.
E,ancora una volta,trova in Viggo Mortensen un interprete perfetto(leggermente penalizzato dal doppiaggio di Insegno,con un improbabile accento russo).
E lei,Naomy Watts,bellisisma( e bravissima) con un terribile lutto stampato nei suoi tristi occhi,sotto la pioggia di Londra con una moto rimasta impanne.....non si può non innamorarsi di lei.
Sulle cupe e dolenti note di Howard Shore di consuma l'ultimo grande film di Cronenberg.