CINEMA - 3/4/2008

"Across the universe" di J. Taylor

DI FABIO PUCCI

All you need is love.Così canta Jude,sul tetto di un palazzo, alla sua Lucy.
Julie Taymor,proveniente dal teatro,regista dell'interessante "titus"(versione grottesca e kitsch del dramma shakespeariano) e l'orribile "frida"(biopic sulla vita della pittrice Kahlo) stavolta ci racconta la storia
di un ragazzo inglese che parte per l'america in cerca di suo padre.Lì si scontrerà con l'orrore della guerra(quella del vietnam),scoprirà l'amicizia e troverà l'amore della sua vita.
La Taymor prede 33 canzoni dei favolosi quattro,quasi tutte riferite al periodo più "maturo" e creativo dei baronetti,e le usa come una vera e propria sceneggiatura.
I pezzi sono tutti intelligentemente riarrangiati e ricantati dagli attori del film(su tutti spicca la performance di Sturgess).
Siamo di fronte ad un "musical" estreamente piacevole(ma era quasi impossibile fare un brutto film con una colonna sonora del genere),semplice e diretto,con tantissimi riferimenti ala vita del quartetto.
Alcune coreografie sono incredibilmente inventive(come quella di "i want you" ,che imprime anche un nuovo significato al testo),e spesso la commozione è dietro l'angolo.
Jim Sturgess è un simpaticissimo jude, Evan Rachel Wood è una splendida e dolcissima lucy "in the sky".E i due personaggi funzionanno benissimo.A funzionare un pò meno sono invece Sadie(Dana Fuchs) e JoJo(Martin Luther McCoy),ispirati a Hendrix e alla Joplin,che spesso risultano fin troppo macchiettistici.Ma non importa.Grandissimo "triplice" cameo di Joe Cocker che canta "come togheter".Bono Vox canta(benino) "I Am The Walrus"
Eh si,tutto quello di cui abbiamo bisogno è l'amore.W i Beatles.