CINEMA - 24/12/2007

"Un'altra giovinezza" di F. F. Coppola

DI FABIO PUCCI

Francis Ford Coppola è ,per chi scrive,l'autore di uno dei massimi capolavori della storia del cinema:apocalypse now.
Da sempre regista eccentrico e "estremo",Coppola si è imbarcato in progetti ambiziosi,difficili nella realizzazione,e spesso controcorrente.
Il suo gusto per la "forma" e la sperimentazione ha accompagnato tutte le sue opere.Dalle più grandi(il padrino,la conversazione)alle "minori"(rusty il selvaggio,un sogno lungo un giorno),
passando dal virtuosismo registico più sfrenato fatto di elaboratissimi piani-squenza a piani fissi,e da scelte cromatiche forti e "rischiose" al bianco e nero.
Ma Coppola è anche il regista che nel corso degli anni è passato (quasi)sempre con disinvoltura dall'epico al intimo,dal grandioso al privato.
Ora,dopo anni di "silenzio artistico",con un progetto fallito alle spalle(un film di fantascienza,"megalopolis", che "forse" si farà in futuro)
Francis Ford torna dietro la macchina da presa con "youth without youth"(rititolato in italiano "un'altra giovinezza").
La giovinezza senza giovinezza a cui fa riferimento il titolo originale è quella vissuta senza amore.O meglio,senza "amare".Perchè ,per qaunto importante possa sembrare portare avanti dei progetti ambiziosi(e "rivoluzionari"),ciò che alla fine da il vero significato all'esistenza umana è la capacità di amare(e essere amati).
Questo il tema portante di un contorto e affascinante viaggio attraverso la memoria,il tempo,il linguaggio e la co(no)sc(i)enza.Dalla psicoanalisi(una delle tematiche affrontate è quella del doppio)alla filosofia,passando attraverso la Storia.
Anche qui coppola non rinuncia alla sperimentazione,usando il digitale,capovolgendo i sogni(con un significato anche metacinematografico),usando prevalentemente camera fissa(per sua stessa ammissione,in stile Ozu)senza rinunciare ad inquadrature complesse e ad un certo gusto per la composizione visiva.
Forma e contenuto.
Troppa carne al fuoco?Evidentemente si.E non tutto viene maneggiato con la dovuta cura.La seneggiatura non sempre funziona(specie nei dialoghi),e spesso si cade nell'ingenuo(se non nel banale).
Ma,ancora una volta,la forza "creativa" dell'immagine salva la baracca(e i burattini).Film imperfetto,più appassionato che appassionante.Eppure coraggiosissimo(e quindi "coppoliano") nel tentare l'"impossibile" impresa titanica di navigare in una materia così complicata e tortuosa.
Senza dimenticare che "youth without youth" è capace di emozionare in maniera semplice e diretta.E anche,cosa non scontata,capace di farci riflettere.
Forse un film da vedere più volte per poter essere apprezzato pienamente.Comunque consigliato.