CINEMA - 13/12/2007

"Stardust" di M. Vaughn

DI FABIO PUCCI

L'amore ,che troppo spesso e con faciltà,viene scambiato per
avversione è ciò che rende agli occhi delle stelle la razza umana non solo sopportabile,ma degna di essere vissuta.
Quella razza umana,troppo spesso accecata dall'odio e dal rancore,che non si sofferma su ciò che è veramente importante abbandonando ogni sorta di creatività.
Tristan ,personaggio principale del film,lo sa bene.O meglio,lo impara nel corso dell'"avventura".Perchè a volte quello di cui abbiamo veramente bisogno per crescere ed essere felici ci sta davanti,e non altrove.
E lo scopre anche la stella caduta Yivaine(una Claire Danes mai così bella) che innamorandosi risplende ,e illumina tutto lo schermo.
Ma la consapevolezza di questo è una meta da raggiungere.E potrebbe essere dolorosa,perche si devono abbandonare le nostre (false)certezze,e ci si deve "arrendere".E per farlo bisogna abbattere le nostre difese.
Buone notizie.Il fantasy non è morto.O comunque questo "stardust" ci da la speranza che non lo sia.
Si perchè da tanto tempo(troppo)non si vedeva più al cinema(fatta eccezione per il signore degli anelli e qualche altra cosina)un bella favola come questa.
Anche se tutto non è perfetto,il regista Mattew Vaughn ci racconta una splendida storia d'amore con un tocco leggero e disincantato .E ci descrive una galleria di bizzarri e riuscitissimi personaggi:dalla dolce stella cadente Danes,al timido e impacciato Tristan del simpatico Charlie Cox,dall'uomo-capra all'unicorno,
dalle tre streghe cattive capitanate dalla formidabile Michelle Pffeifer,all'ugiosa stregha Sal ,dal re morente O'Toole alla schiera di figli defunti(tra cui spicca il quasi irriconoscibile EveretT) fino alla bella e stronza Siena Miller.
Una menzione a parte per il personaggio più geniale(e irriverente) del film:il capitan Shakespeare di de Niro(in uno dei ruoli più divertenti degli utilmi anni).
Stardust non è un fantasy di "plastica",e gli effetti speciali non sono mai invasivi,ma funzionli al racconto.
Stardust brilla di luce propria,e,soprattuto,ha cuore e riesce ad emozionare lo spettatore.
Alla fine,come è giusto che sia, l'amore trionfa.Qualcuno storcerà il naso.Ma chi se ne frega.
In originale la voce narrante è di sir Ian Mckellen.