CINEMA - 18/10/2007

"Transformers" di M. Bay

DI FABIO PUCCI

Per chi scrive, Michael Bay è stato un regista piuttosto mediocre.
Fautore di un cinema certamente spettacolare ma altamente "fracassone" e altrettanto idiota, ha rappresentato tutto il peggio che il panorama del blockbuster americano potesse offire.
Ma attenzione! Non è una questione di snobbismo nei confronti del cosiddetto cinema pop-corn (action movie o fanta-action hollywoodiani che siano).
Infatti "speed" di De Bont o i "die hard" di Mctiernan sono ottimi esempi di prodotti d'intattenimento. Il problema, quindi, è un altro.
Bay è un amante "estremo" di quell'insopportabile estetica patinata da spot tanto cara a Tony-top gun-Scott.
I suoi "armageddon" ,"bad boys" e "pearl harbour" sono fastidiosi, irritanti e pesanti (vista la quasi sempre eccessiva durata delle pellicole).
In una parola: indigeribili. Complice, ovviamente, il malefico produttore Jerry Bruckheimer. Fortunatamente il nefasto legame si è sciolto.
E bisogna ammettere che qualcosina, nel suo modo di fare cinema, se non a livello formale a quello "contenutistico", è cominciata a cambiare con "the island": meno testosterone, meno "machismo".
Però è altrettanto vero che anche "the island", fatta eccezione per l'irradiante presenza di Scarlett Johansson, resta un film piatto e noisetto.
Per chi scrive, Micheal Bay è stato un regista mediocre. Almeno fino ad ora. Si perchè con questo "transformers" dimostra di essere meglio di quello che c'ha fatto credere fino ad oggi(un po' come i personaggi del suo film) e guadagna dei punti sulla "fiducia" importanti per il futuro.
"transformers" funziona e anche molto bene. C'è la bellona di turno (una Megan Fox da applausi), c'è la colonna sonora tronfia, ci sono le esplosioni e gli slow motion marchio di fabbrica del regista. Eppure stavolta c'è calore. E un tocco più leggero, inaspettato.
La componente ironica, in passato assente o di seconda mano, è riuscitissima (la scelta della macchina alla concessionaria d'auto o la conversazione sulla masturbazione sono solo due dei tanti momenti esilaranti).
I robot trasformabili, già gloriosi giocattoli degli anni'80 e protagonisti di svariati cartoni e fumetti, acquistano nel passaggio sul grande schermo una dose di fascino in più (merito anche degli incredibili effetti speciali) e si salvano dal ridicolo involontario.
E lo zampino di Spielberg (produttore esecutivo)si sente.
A questo aggiungiamoci un bravissimo Shia LaBeouf...
Insomma, due ore e 20 di grande divertimento.
Bay ha dichiarato di aver avuto, almeno inizialmente, qualche dubbio sul progetto. Bene, possiamo affermare con certezza che "transformers" è il miglior film del regista.