CINEMA - 16/02/2007

"Casino Royale" di M. Campbell

DI FABIO PUCCI

Dopo un inaspettato prologo in bianco e nero,sulle note di "you know my name" di Chris Cornell partono gli splendidi titoli di testa, al termine dei quali assistiamo ad una lunghissima e sorprendente scena di inseguimento.
Questo l'inizio di "casino royale".
Chi scrive ama le pellicole di 007 interpretate da Sean Connery, sopporta a mala pena quelle con Moore, è indifferente a quelle con Dalton ed infine è infastidito dal James Bond di Brosnan.
Detto ciò, si può capire quanto scetticismo possa esserci nel considerare una nuova versione della spia con licenza di uccidere.
La missione (quasi) impossibile di reinventare l'agente segreto più famoso del cinema è stata affidata a Martin Campbell, un buon buon regista che, fatta eccezione per il bruttisimo "amore senza confini", può vantare un curriculum di tutto rispetto.
A Daniel Craig (che fino ad ora si è fatto conoscere soprattutto per ruoli da "villain") il difficile compito di dare il volto e nuova linfa vitale al personaggio di 007.
Come storia, quella tratta dal primo romanzo di Fleming (che già era stata portata sullo schermo in chiave demenziale, e con scarso successo, nel 1967) aggiornata ai giorni nostri.
Possiamo tranquillamente dire che la missione è riuscita!
Campbell dimostra di conoscere bene il mestiere ed il risultato è un magnifico action movie, teso e spettacolare, che non sfigura affatto vicino ai primi episodi della saga.
Ma è anche il film più romantico del ciclo (fatta forse eccezione per quello strano ed incompreso"al servizio segreto di sua maestà"), nel quale il nostro a007 confessa tutto il suo amore alla sua donna. E per lei è disposto perfino a lasciare il"lavoro".
Craig ha la giusta fisicità ed è perfetto per la parte,evidenziando le contraddizioni del personaggio, ed Eva Green è bella da mozzare il fiato.
Nel cast anche un bravo Giancarlo Giannini ed un inedito (e convincente) Claudio Santamaria in un ruolo da cattivo.
Grande finale. Non solo per i fans della serie, e, comunque, un film da non perdere.