CHIOCCIOLA - 2/5/2010

LE “ICARE” ed il linguaggio - Perchè la sinistra non convince

DI MARCO ORLANDI


On. Bersani,



Un giorno mia nonna mi ha chiesto cosa fossero le “ICARE”: pensava al nome di qualche nuova tassa, o ad una nuova legge. Era lo slogan – “I CARE” - voluto da Veltroni per il congresso dei Ds. Il nome del partito di Berlusconi a quei tempi era “FORZA ITALIA”!! cioè una frase da Bar, parole pronunciate dall’ultimo ignorante del più arretrato paesello dell’entroterra. Questa è la storia. E da qui partiamo




Le scrivo perché non se ne può più di ascoltare le lamentele sul berlusconismo e le ricette sul modo di anticiparne il più possibile l’epilogo. Non se ne può più perché sapete benissimo ( o forse no?!?) che state conducendo una guerra fuori del campo di battaglia. Berlusconi vince perché fonda il suo potere sull’ignoranza e sulla buona fede di una parte considerevole del popolo italiano. Voi parlate di Costituzione e lui sa benissimo che la Costituzione in Italia non la conosce nessuno. Voi parlate del senso civico e lui sa benissimo che siamo un popolo di malandrini, di arruffoni, di riciclati. Avete buttato all’aria 6 milioni di voti e pensate che sia colpa del Berlusca?

l’Italia è un paese nel quale si legge poco e male: i libri sono letti dal 35% della popolazione (almeno un libro ogni due mesi), si vendono circa 3 milioni di copie di quotidiani, cioè uno ogni 10 famiglie. Insomma siamo agli ultimi posti in Europa. E lo siamo anche per la legalità, per l’istruzione superiore, per il senso civico. Forse la Politica dovrebbe avere il coraggio di considerare questo dato anziché rimuoverlo.

Qual è stata la vostra iniziativa per accrescere il senso civico e culturale italiano? Una tv che si chiama YOU DEM!?! Ed un’altra RED. I blog ed i forum. Roba dell’altro mondo! Le allego un link ad un video raccapricciante sullo stato culturale italiano http://www.youtube.com/watch?v=lDOYW9wC7z0.

È un estratto ma riguarda tantissimi giovani. Basta analizzare le risposte ai test universitari per capire su quale terreno va condotta la guerra al Berlusconismo.

Perché non imparate ad ascoltare la voce della gente, quella gente che non legge mai, che non ama Nanni Moretti, che vede Il Grande Fratello in tv, che non sa usare i congiuntivi, che pensa solo ai soldi, che non ha buon gusto, che non è stata mai a teatro e non ci vuole andare, che non conosce né Piero Citati né Umberto Eco. Stiamo parlando del 60% degli italiani. Guarda caso proprio la percentuale di italiani che forma la propria convinzione politica sui dati dei TG nazionali (dati Istat). NO, voi proponete YOUDEM! . Cioè vi fate riferimento di una nicchia di cittadini che legge gli articoli di Scalfari, che compra l’opera di Mozart, che ascolta Fabio Fazio in TV.

Ma non potete limitarvi a questo, avete l’obbligo di perseguire una politica che si faccia Pedagogia civile, che sappia diffondere il germe del CIVISMO, avete questo obbligo verso tutti i poveri, i desiderosi di giustizia, verso i deboli e tutti quelli che con la propria speranza tradotta in voto, vi hanno permesso di essere dove siete, verso quelli che stanno tutti i giorni per due ore in corsie di tangenziali mentre voi passate con la sirena, verso quelli che non hanno soldi per lo specialista e muoiono in corsie d’ospedale.

Il nostro paese non conosce la Costituzione, non conosce il Diritto, non conosce i suoi presidenti della Repubblica, non conosce il Codice Civile, non sa cos’è il TAR e voi proponete YOU DEM. Io delle volte ho l’impressione che viviate sulla luna.

Perché non invia una copia della Costituzione in ogni famiglia, perché non chiede a tutto il parterre degli intellettuali di provare a spiegare agli italiani (magari in poche righe) il valore della lettura, l’importanza delle norme civili, la ricchezza della tolleranza? Perché non invita i suoi segretari di sezione a diffondere, affiggere, distribuire i bandi e le notizie sui finanziamenti delle Regioni, delle Province che ogni anno distribuiscono milioni di euro ai soliti noti? Perché non trovate il modo per comunicare a tutta quella popolazione che non sa nulla dello Stato, delle leggi democratiche. Io ho visto questa attenzione solo per i manifesti della lotta per le primarie. Tutta Italia ha saputo in un mese che bisognava acquistare il decoder per la TV. 55 milione di italiani lo hanno saputo. Perché non fate sapere ciò che è necessario?

Leggo gli articoli sui quotidiani di riferimento, ascolto le vostre ricette nei talk show: parlate al 20/30% degli italiani. Non so se fate finta di non saperlo. Parlate con un linguaggio e con dei contenuti che sono compresi da pochissime persone e con questo pretendete di cambiare l’Italia?

Continuate a pensare che tutti seguano Lerner, Floris, Santoro e vi conforta lo share delle loro trasmissioni. Badate, parliamo sempre al massimo del 10-12-15% di ascolti. Cioè di 3-4 milioni di persone, ovvero di quanti leggono i giornali (2-3 milioni), di quanti votano alle primarie del PD (2/3 milioni), di quanti comprano libri. Questo è il dato. Cioè continuate a parlare a chi già è con voi, a chi è già motivato di suo. Volete conquistare la foresta e restate nello stagno a “spolverar le sponde”.

Ho visto per le città migliaia di manifesti per il voto a Lei o Franceschini. Benissimo. Vorrei vederli per comunicare alla gente i bandi regionali e provinciali che elargiscono milioni di euro alle iniziative imprenditoriali, vorrei vederli per far conoscere alla gente gli articoli della Costituzione, vorrei vederli per far sapere come si ottengono bonus, detrazioni, ecc. ecc. ecc.

Non servirebbe altro per distruggere la menzogna populista. Non servirebbe una riga in più per ottenere il consenso della gente che non è così stupida come sembra e le dico perché non lo è:




sono circa venti anni che usate metà del vostro tempo pubblico (cioè nel partito) per adoperarvi a cambiare la veste all’organizzazione della quale ora Lei è segretario: centinaia di parlamentari, di consiglieri e assessori regionali e provinciali, riunioni di sezioni in tutto il paese, convegni, congressi, primarie, articoli di giornale, programmi televisivi. Una incredibile e formidabile prova di energia. Dal PCI al PDS, dal PDS al PD, dal PD incursioni e sortite all’ULIVO, poi si abbandona l’ULIVO e si torna ai DS, si cambiano nel frattempo 4 simboli finché dai DS si lavora per il PD. Se avesse impiegato (lei e tutti i relatori, i commissari, i segretari, i volontari, i delegati di partito ecc. ecc. ecc) tutto questo tempo per risolvere un qualsiasi problema del nostro paese, se avesse dedicato a questo tutta la attenzione profusa per cambiare casacca, se avesse chiesto un contributo a tutti gli intellettuali, a tutti i componenti del suo partito per risolvere un determinato problema, cosa sarebbe stato capace di fare? Io credo moltissimo. Credo che sarebbe riuscito ad eliminare la disoccupazione. Continuate a cambiare la macchina e l’autista è sempre lì, continuate a dipingere di nuovo le facciate ed in casa c’è sempre lo stesso inquilino.

Il suo vecchio partito (DS) prendeva moltissimi voti perché proponeva un’idea di società che avrebbe eliminato le disuguaglianze, che si sarebbe preso cura dei più deboli, che avrebbe tentato di offrire a tutti quante più opportunità possibili. Questo significava permettere (o provare a permettere) a tutti di poter essere considerati, nel lavoro, nella scuola , nelle istituzioni, a prescindere dall’appartenenza, dalla parentela, dal ceto sociale e via dicendo. Cerco di spiegarmi del perché dico questo a Lei:

Se io scrivessi un libro, ammettendo che fosse un libro pregevole, ne venderei 30 copie. Se lei scrivesse un libro, ammettendo che fosse un libro mediocre, ne venderebbe 200.000 copie. Perché lei è Segretario del PD. Ciò che le permetterebbe di vendere tanti libri è anche il fatto che Lei godrebbe di una pubblicità implicita nel suo nome. Questo le deriverebbe dai voti dei poveri, degli operai, dei disoccupati che sperano ancora in una Sinistra capace di pensare una palingenesi della società. Non le arriverebbe per dono dello Spirito, ma dall’affidamento che milioni di cittadini fanno a Lei delle proprie necessità. Chi vota a sinistra desidera un cambiamento della società , desidera la diffusione e la crescita del senso civico che oppone al privilegio. Con tutto questo patrimonio di speranze Lei venderebbe libri e comprerebbe casa in America. Questo Lei come lo chiama? Privilegio? O giustizia Sociale? Qualcuno all’interno del Suo partito ha fatto questo.

In questo caso si è avvalso di un privilegio e magari avrà comprato una casa a New York. Questo non è male, è un consueto e antico metodo che consente agli uomini di differenziarsi e dominarsi l’un l’altro. Il male sta nel fatto che questo capita a voi, che dite di occuparvi delle disuguaglianze, le quali derivano dal privilegio. Questo capita a voi che volete(?) una società dei diritti e delle pari opportunità.

Derivano cioè proprio da quella situazione che permetterebbe a voi (e non a Giuseppe, Marco, Andrea) di vendere molti libri e quindi avere molti soldi e quindi di essere molto lontano da quei problemi che pretende di risolvere. Non c’è nulla di male a comprare casa in America. Il fatto che a comprarla sia un uomo che dice di lottare per eliminare i difetti di una società ma che ne utilizza uno per permettersi qualcosa che non è permesso agli altri.

Caro Bersani, se questo suo collega di partito avesse utilizzato i denari delle royalties per istituire un fondo per le pari opportunità ( magari un premio letterario per scrittori esordienti) allora si che avrebbe potuto dire di aver fatto qualcosa per chi non può. Allora si che avrebbe provato a scardinare il mondo dei privilegi. Se poi a questo avesse unito un dimezzamento degli stipendi dei suoi parlamentari, assessori, consiglieri, e magari l’abolizione dei privilegi sui treni, sui teatri, sui pranzi, sui giornali ecc, allora sarebbe riuscito a rivoluzionare un Paese intero. Il fatto è che si vuol parlare di austerità con un Rolex al polso, di dieta con una torta in mano, di sobrietà con la barca sotto il sedere.