CHIOCCIOLA - 7/10/2008

10 luglio e Travaglio

DI EMILIO

Caro Emilio,

mi chiamo Paolo, ho 47 anni, e ho ascoltato esterrefatto la trasmissione di questa mattina.

Condivido le tue idee, o meglio, il tuo punto di vista, e (prima volta) scrivo per esprimerti solidarietà.

Ritengo, ahimé, che l’unica difesa sia la …fuga, purtroppo.

Questa gente ha bisogno di una …guida (!!) e di un …nemico (che sono i presupposti su cui è nata qualsiasi dittatura)!



Agnelli era (ai miei tempi) un nemico del popolo. Oggi lo si rimpiange.

Montanelli era un altro nemico del popolo. Gambizzato. Poi lo si è eletto a padre della libertà, solo perché si è schierato contro il nemico comune… (ma proseguiva a dire le cose di sempre!).

Berlusconi è oggi il nemico del popolo, (e magari lo rimpiangeranno, a confronto con i maggiorenti che ci saranno tra trent’anni!).

Beppe Grillo faceva la pubblicità agli yogurt YOMO, prima di scoprirsi paladino dell’equo e solidale, e ha uno yacht che inquina più di quanto io e te non si faccia in un anno, ma questo non fa punti!

E via così.

Poco importa che si sia passati da torto …a torto (nel caso di Montanelli, ad es), o da ragione a ragione (in altri casi): ciò che conta realmente è affrancarsi dalla responsabilità di un’idea autonoma. E guai a chi contraddice questo concetto! Consentire l’accredito di una libera opinione, equivale a sancire la possibile inconsistenza dell’idea comune. Significa perdere la comodità di “non pensare”, tutti insieme, (cittadine e cittadini democratici!) felici e contenti di fare branco …a la page!

Finché è così, sono ben facili da gestire. Tanto quanto i “consumatori” della parte avversa.

(ma, come loro, guardano le partite e i film su SKY, e vanno a SHARMA a fare vacanze, senza mai essere stati in Umbria, per es.)

Bleah!



Così tutto è possibile: anche vedere accomunato il nome di Travaglio a quelli di Falcone e Borsellino nella… lotta alla mafia!!



Grazie.



Paolo.

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Caro Emilio,
la discussione di stamattina su Travaglio era alquanto "sterile".
Ti spiego: immagina che un grande biologo prende il premio
Nobel per una ricerca sul cancro. Qualcuno potrebbe dire
che lo fa per passione, qualcun altro direbbe che invece
lo fa per i soldi e la notorieta', ecc...
Ma ti sembrerebbe una discussione sensata? Sarebbe assurdo, giusto?
Si dovrebbe discutere invece della validita' della ricerca che ha effettuato,
delle possibili ricadute, ecc...
Insomma e' assolutamente sterile discutere su quali siano i motivi
che spingono una persona a fare delle cose, perche' ognuno puo'
dire la sua senza essere contraddetto. Secondo te Travaglio insegue
i soldi, secondo qualcun altro la verita' e la giustizia... ma chi lo
sa con certezza?
E' molto piu' interessante parlare della SOSTANZA.
Molte persone in Italia,
fra cui Travaglio, pensano che sia in atto un piano per
mettere progressivamente il bavaglio a stampa e magistratura
con lo scopo di assicurare a quella che Rizzo e Stella chiamano
un "casta di intoccabili", la piu' assoluta impunita'. Attenzione
non e' una cosa di destra o di sinistra, e' trasversale: i magistrati
da imbavagliare sono sia quelli che si occupano di Berlusconi
che quelli che si occupano di D'Alema o Fassino (Forleo) o
di Prodi e Mastella (De Magistris). L'idea e' che in galera continueranno
ad andarci le persone normali, mentre i "potenti", fra avvocati, eccezioni,
rinvii, etc, o portano il processo in prescrizione, o cancellano il reato,
o fanno in modo che il processo non si debba celebrare.
Da noi ad esempio chi manda consapevolmente sul lastrico migliaia
di risparmiatori (caso Parmalat) se la cavera' probabilmente
con la condizionale o la prescrizione, mentre,
nelgi USA (caso Enron, praticamente identico) all'amministratore
delegato hanno dato un centinaio di anni di galera.
Li' non ci sono intoccabili.
Parliamo di questo.

Ciao, filippo